Advertisement

Papa Francesco: "La benedizione di Dio sceglie la vecchiaia"

Il Papa incentra la sua riflessione sul tema: “L’anzianità, risorsa per la giovinezza spensierata”

Papa Francesco, udienza generale |  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, udienza generale | | Vatican Media / ACI Group

Il Pontefice prosegue il nuovo ciclo di catechesi, iniziato da poche settimane, dedicato alla vecchiaia. Dall'Aula Paolo VI il Papa incentra la sua riflessione sul tema: “L’anzianità, risorsa per la giovinezza spensierata”. Prima, il Papa, ha incontrato alcuni studenti di Milano e ha fatto una preghiera spontanea per i ragazzi ucraini.

"Siamo sotto pressione - dice il Papa durante l'Udienza Generale - esposti a sollecitazioni opposte che ci rendono confusi. Da un lato, abbiamo l’ottimismo di una giovinezza eterna, acceso dai progressi straordinari della tecnica, che dipinge un futuro pieno di macchine più efficienti e più intelligenti di noi, che cureranno i nostri mali e penseranno per noi le soluzioni migliori per non morire. Dall’altra parte, la nostra fantasia appare sempre più concentrata sulla rappresentazione di una catastrofe finale che ci estinguerà, come può succedere con un eventuale guerra atomica".

"Il giorno dopo – se ci saranno ancora giorni ed esseri umani – si dovrà ricominciare da zero. Non voglio rendere banale il tema del progresso, naturalmente. Ma sembra che il simbolo del diluvio stia guadagnando terreno nel nostro inconscio. La pandemia attuale, del resto, mette un’ipoteca non lieve sulla nostra spensierata rappresentazione delle cose che contano, per la vita e per il suo destino", commenta il Pontefice.

Francesco pensa alle Scritture. "Nel racconto biblico, quando si tratta di mettere in salvo dalla corruzione e dal diluvio la vita della terra, Dio affida l’impresa alla fedeltà del più vecchio di tutti, il “giusto” Noè. La vecchiaia salverà il mondo? In che senso? E come? E qual è l’orizzonte? La vita oltre la morte o soltanto la sopravvivenza fino al diluvio?".

"Gesù mette l’accento sul fatto che gli esseri umani, quando si limitano a godere della vita, smarriscono perfino la percezione della corruzione, che ne mortifica la dignità e ne avvelena il senso. E vivono spensieratamente anche la corruzione, come se fosse parte della normalità del benessere umano. I beni della vita sono consumati e goduti senza preoccupazione per la qualità spirituale della vita, senza cura per l’habitat della casa comune. Senza preoccuparsi della mortificazione e dell’avvilimento di cui molti soffrono, e neppure del male che avvelena la comunità. Finché la vita normale può essere riempita di benessere, non vogliamo pensare a ciò che la rende vuota di giustizia e di amore", commenta Papa Francesco.

Advertisement

Francesco dice chiaramente: "La corruzione trae grande vantaggio da questa spensieratezza non buona: ammorbidisce le nostre difese, offusca la coscienza e ci rende – anche involontariamente – dei complici. La vecchiaia è nella posizione adatta per cogliere l’inganno di questa normalizzazione di una vita ossessionata dal godimento e vuota di interiorità: vita senza pensiero, senza sacrificio, senza interiorità, senza bellezza, senza verità, senza giustizia, senza amore. La speciale sensibilità dell’età anziana per le attenzioni, i pensieri e gli affetti che ci rendono umani, dovrebbe ridiventare una vocazione di tanti. E sarà una scelta d’amore degli anziani verso le nuove generazioni. La benedizione di Dio sceglie la vecchiaia, per questo carisma così umano e umanizzante. Noi vecchi possiamo essere profeti della corruzioni, noi anziani dobbiamo essere dei profeti contro la corruzione, come Noè. Io domando a tutti voi e anche a me, il mio cuore è aperto ad essere profeta contro la corruzione di oggi? Una cosa brutta è quando gli anziani non hanno maturato e si diventa vecchi con le stesse abitudini corrotte, una vecchiaia corrotta, noi con quella vecchiaia non saremo capaci di esseri profeti delle nuove generazioni".

Il Papa conclude pensando a Noè: "Noè è l’esempio di questa vecchiaia generativa: Noè non fa prediche, non si lamenta, non recrimina, ma si prende cura del futuro della generazione che è in pericolo. Costruisce l’arca dell’accoglienza e vi fa entrare uomini e animali. Noi dobbiamo essere come il buon vino, che possiamo dare un messaggio buono. Faccio un appello a tutte le persone di una certa età, voi avete la responsabilità di denunciare la corruzione umana, come se tutto fosse lecito, andiamo avanti, il mondo ha necessità di giovani forti e vecchi saggi".