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Ucraina, il sindaco di Kiev invita Papa Francesco nella città. La risposta del Papa

Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, fa sapere che il Papa ha ricevuto la lettera del sindaco di Kiev e prega il Signore che la città sia protetta dalla violenza

Klitschko, Papa Francesco | La lettera indirizzata dal sindaco di Kiev a Papa Francesco | VP Klitschko, Papa Francesco | La lettera indirizzata dal sindaco di Kiev a Papa Francesco | VP

C’è una lettera del sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, che invita direttamente Papa Francesco a visitare la capitale ucraina al centro di bombardamenti. E c’è una risposta del Papa, informale, arrivata da parte della Sala Stampa della Santa Sede, che ribadisce la preoccupazione del Papa per la situazione in Ucraina, ma lascia intendere che per ora non c’è una visita da fare.

"Il Santo Padre – ha detto Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede - ha ricevuto la lettera del sindaco della Capitale ucraina ed è vicino alle sofferenze della città, alla sua gente, a chi ne è dovuto fuggire e a chi è chiamato ad amministrarla. Prega il Signore che siano protetti dalla violenza. E per loro e per tutti ribadisce l’appello fatto domenica scorsa con la Preghiera dell’Angelus: ‘Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri’."

Nella lettera, datata 8 marzo, Klitschko scriveva: “Crediamo che la presenza di persona dei leader religiosi mondiali a Kiev sia la chiave per salvare vite umane e aprire la strada alla pace nella nostra città, nel nostro Paese e oltre”. Da Kiev “offriamo il nostro aiuto su tutto ciò che potrebbe essere necessario a Sua Santità”.

Klitschko continuava sottolineando che “se un viaggio a Kiev non è possibile chiediamo gentilmente una videoconferenza congiunta, da registrare o trasmettere in diretta. Saranno compiuti sforzi per includere il presidente Zelenskyi in questa chiamata”.

E ancora, scriveva Klitschko, dalla Capitale ucraina “ci appelliamo a Lei, come leader spirituale, perché mostri la Sua compassione, e stia con il popolo ucraino diffondendo insieme l'appello alla pace”.

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La lettera è stata diffusa in mattinata. La sua veridicità era stata confermata dall’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio in Ucraina, mentre non c’erano state conferme da parte dell’ambasciata ucraina presso la Santa Sede.

Papa Francesco, negli ultimi due Angelus, ha segnato un cambiamento di passo della diplomazia della Santa Sede, arrivando a sottolineare che quella che avviene in Ucraina non è una operazione militare, ma una guerra, e a condannare la situazione.