Tromsø , sabato, 12. marzo, 2022 14:00 (ACI Stampa).
“L'orientamento, il metodo dei contenuti del Cammino sinodale della Chiesa in Germania ci riempiono di preoccupazione”. A scriverlo sono i vescovi della Conferenza episcopale scandinava in una lettera inviata al presidente dei vescovi tedeschi Georg Bätzing.
La Conferenza episcopale nordica è in sessione questa settimana a Tromsø in Norvegia, e i tedeschi lo sono a Vierzehnheiligen. “ Forti legami uniscono i cattolici dei nostri paesi alla Chiesa cattolica tedesca. - si legge nella lettera- Il ristabilimento della vita cattolica dopo la Riforma è avvenuto qui in gran parte grazie al sostegno dei cattolici in Germania. Numerosi vescovi, molti sacerdoti e innumerevoli religiose hanno generosamente donato la vita per la missione nel Nord. Attraverso la loro testimonianza a Cristo e il loro amore per la Chiesa hanno posto le basi su cui stiamo ancora costruendo. Il sostegno finanziario della Chiesa tedesca rimane ancora oggi vitale per la vita cattolica nei paesi nordici. Per tutto questo, che Dio ti ricompensi riccamente!”
Ma la preoccupazione sul metodo del “Cammino sinodale” è quanto mai forte. “Ci rendiamo conto che il sentito bisogno di cambiamenti deve essere visto sullo sfondo della situazione concreta della Germania. - scrivono gli scandinavi- Eppure né gli argomenti trattati né le speranze, nutrite da alcuni, di risultati specifici sono esclusivamente preoccupazioni tedesche. Le terribili ferite afflitte dagli abusi invocano la guarigione. Spetta a tutti noi rispondere. Desideriamo rispondere. Tutto deve essere fatto per riconoscere la sofferenza delle vittime e per prevenire abusi futuri. È una questione di giustizia, un imperativo cristiano. È anche una questione di credibilità della Chiesa”.
Insomma temi cona lo stile di vita e la formazione dei sacerdoti, il ruolo delle donne nella Chiesa, la gamma di opinioni sulla sessualità umana, sono domande del nostro tempo, ma ogni vescovo “deve tuttavia rispettare i confini stabiliti da temi che rappresentano aspetti immutabili dell'insegnamento della Chiesa” spiegano gli scandinavi con il cardinale Anders Arborelius che è vice presidente della Conferenza e il presidente Czeslaw Kozon vescovo di Copenhagen.
“È sempre stato il caso che le vere riforme nella Chiesa siano partite dall'insegnamento cattolico fondato sulla Rivelazione divina e sulla Tradizione autentica, per difenderlo, esporlo e tradurlo credibilmente in vita vissuta, non dalla capitolazione allo Zeitgeist. Quanto sia volubile lo Zeigeist, è qualcosa che verifichiamo quotidianamente.- si legge- Il processo sinodale globale ha suscitato grandi aspettative. Tutti auspichiamo una rivitalizzazione della vita cattolica e della missione della Chiesa. Tuttavia, c'è il rischio che noi, nella misura in cui rimaniamo rinchiusi nei paradigmi del pensiero di processo e del cambiamento strutturale, finiamo per concepire la Chiesa come un progetto, l'oggetto della nostra azione. Il processo sinodale presuppone l'immagine della Chiesa come Popolo di Dio in pellegrinaggio”.