Roma , martedì, 8. marzo, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Un uomo “rapito dall’amore” per i più fragili, malati e bisognosi: è San Giovanni di Dio (1495-1550), celebrato nella Solennità dell’8 marzo, fondatore dell’Ordine Ospedaliero che porta il suo nome, anche detto dei “Fatebenefratelli”.
Dopo 500 anni, attorno al carisma dell’Ospitalità intesa come accoglienza incondizionata a tutte le fragilità dell’essere umano, la missione di carità fondata da Giovanni di Dio viene portata avanti dai religiosi (oggi circa 1000) delle 22 Province in 50 paesi dei 5 continenti, insieme a 63 mila collaboratori e 23 mila volontari: circa 400 strutture sanitarie e assistenziali assicurano ogni giorno un posto letto a 30 mila persone nel mondo.
Sulle orme del fondatore, i Fatebenefratelli si impegnano a garantire un’assistenza globale che prenda in carico e accolga tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, sociale e spirituale.
Juan Ciudad è il vero nome di San Giovanni di Dio, nato a Montemor-o-Novo (Portogallo), nel 1495. All’età di 8 anni si allontana dalla casa paterna, assieme a un chierico, e si trasferisce in Spagna, a Toledo, dove viene accolto da una famiglia di allevatori di bestiame. Fino ai vent’anni si dedica alla pastorizia, poi parte come soldato. Dopo aver combattuto contro i Turchi, decide di recarsi nel paese natio ma non ritrova quasi nessuno delle persone che conosceva.
Sempre alla ricerca di ciò che il Signore vuole da lui, dopo aver lasciato Montemor-o-Novo si muove in diversi luoghi: Siviglia, Ceuta (Marocco), Gibilterra e per finire Granada (Spagna), dove si stabilisce come venditore di libri, soprattutto testi religiosi e di genere cavalleresco.