Città del Vaticano , lunedì, 7. marzo, 2022 10:00 (ACI Stampa).
La scorsa settimana è stato presentato in Vaticano il volume 8/1 della edizione italiana dello Opera omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI “Chiesa: segno tra i popoli”, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. Oltre al Cardinale Paul Josef Cordes, è intervenuto il professor Giulio Tremonti, Presidente dell’Aspen Istitute Italia ed ex ministro dell’Economia e delle Finanze. A lui abbiamo chiesto il senso dell’attualità dell’enciclica Caritas in Veritate – su cui verteva il suo intervento nel dibattito moderato dal giornalista Nico Spuntoni – di Papa Benedetto XVI.
La Caritas in Veritate è stata scritta nel 2009, l’anno successivo alla prima grande crisi globale quella finanziaria. A quella altezza di tempo è straordinariamente aperta, tiene conto della globalizzazione ed è aperta nella alternativa tra il bene e il male, tra le cose che si possono fare e le cose che non si devono fare. Purtroppo quasi tutto è stato fatto storto ed ecco siamo in questa situazione.
Professore, l’enciclica può essere definita un testo profetico?
Credo di sì. La Populorum Progressio prevedeva il passaggio da un mondo internazionale adi un mondo diverso come sarebbe stato quello globale, la Caritas in Veritate vede le criticità possibili, le difficoltà, la possibilità di superare il male ed invece siamo qui con le piaghe della globalizzazione.
Si parlava una volta di valori non negoziabili. Si è perso oggi il senso di quei valori?