Kyev , lunedì, 28. febbraio, 2022 17:00 (ACI Stampa).
"Il primo giorno è stato il più duro, è stato uno shock, è scoppiato il panico, la gente faceva la fila per il cibo, le medicine, la benzina, ma già la sera tutto si era calmato. Il giorno dopo ci siamo resi conto che dovevamo imparare a vivere in condizioni di guerra e abbiamo iniziato a lavorare concretamente. Perché se non si fa niente, è terribile. Preghiamo continuamente.". Così Suor Franciszka Tumanevych della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Nazareth, che opera a Zhytomyr, Ucraina, in un'intervista a ACI Stampa racconta la vita quotidiana in un Paese lacerato dalla guerra e dell'aiuto fornito dalle suore ai civili e da coloro che si preparano alla protezione civile dei connazionali.
Il monastero di Żytomierz è servito da tre suore e, come tutti i cittadini del Paese, da otto anni convivono con la minaccia della guerra. Quando la Russia ha invaso l'Ucraina si sono trovate di fronte alla necessità di svolgere compiti concreti. Il doposcuola Caritas-Spes, dove lavorano le suore nazaretane, è attualmente chiuso, quindi le suore preparano tutto il giorno panini per i difensori civili della città.
A Kiev, dove lavorano sette suore nazaretane, le suore si sono prese cura dei civili che lasciano i loro appartamenti in condomini – i russi bombardano anche obiettivi civili - e si sono rifugiate nelle cripte della chiesa. Attualmente, vi sono circa un centinaio di persone. - "Le suore sono ininterrottamente con la gente, pregano tutto il giorno, una delle suore del convento di Kiev ha perso la voce perché prega continuamente" - dice suor Franciszka.
Anche le sue sorelle aiutano come possono. I negozi in città sono chiusi, ma sono riuscite a comprare piumoni, coperte, stoviglie monouso, sfamano e aiutano. Si teme che il cibo finisca, ma le suore stanno collaborando con la Caritas-Spes e l'autobus della Caritas dalla Polonia porterà presto il cibo.
Suor Franciszka racconta di una grande solidarietà tra le persone. Chiamano, chiedono cosa possono fare, offrono un aiuto concreto, ad esempio nell'organizzazione dei trasporti. Portano cibo, donano sangue. Anche una suora voleva donare il sangue, ma al punto di raccolta c'era una fila di oltre un centinaio di persone, quindi lo donerà un altro giorno.
Le suore nazaretane aiutano, ma sono coscienti che il loro più grande aiuto è la preghiera. Pregano costantemente il rosario e anche i laici pregano con loro. Il 16 febbraio, nel giorno di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina, la comunità di Zhytomyr si è unita a venticinqu famiglie tramite l'applicazione ZOOM. Al termine è stata fatta la proposta di pregare ogni sera. - Ora sempre più persone si uniscono a questo rosario, ieri c'erano già settantadue famiglie, oltre alle nostre sorelle dall'America, dall'Italia e dalla Gran Bretagna. Dalla Polonia – da Kalisz, Cracovia, Lublino – enumera suor Franciszka. - E alla fine del rosario diciamo che ora possiamo andare a dormire tranquille, perché le suore americane fanno il loro turno – ha aggiunto. Alcune persone, invece, non partecipano più al rosario perché hanno lasciato il Paese".