Città del Vaticano , domenica, 27. febbraio, 2022 12:18 (ACI Stampa).
"Dio sta con gli operatori di pace", mentre chi fa la guerra entra in una logica diabolica. Papa Francesco, al termine dell'Angelus, rinnova l'appello per la pace in Ucraina, ribadendo che il 2 marzo sarà una giornata di preghiera per la pace in Ucraina e chiedendo ancora una volta che tacciano le armi.
"in questi giorni - dice Papa Francesco - siamo statti sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra. Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada e non smettiamo di parlare, anzi supplichiamo Dio più intensamente. Per questo rinnovo a tutti l'invito a fare del 2 marzo una giornata di preghiera e di digiuno per la pace in Ucraina, una giornata per stare vicino alle sofferenze del popolo ucraino e dirci tutti fratelli e implorare a Dio per la fine della guerra".
Aggiunge Papa Francesco: "Chi fa la guerra, dimentica l’umanità. Non parte dalla gente. Non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto gli interessi di parte e di potere. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volonà di Dio e si distanzia dalle gente comune che vuole la pace e che in ogni conflito la gente comune è la prima vittima, che paga sulla propria pelle le follie della guerra"
Papa Francesco pensa "agli anziani, a quanti in queste ore cercano rifugio, alle mamme in fuga con i loro bambini. Sono fratelli e sorelle, per i quali è urgente aprire corridoi umanitari e che vanno accolti".
Papa Francesco si dice con il "cuore straziato" per quanto accade in Ucraina, chiede di non dimenticare le "guerre in altre parti del mondo, come nello Yemen in Siria, in Etiopia", e ribadisce: "Tacciano le armi: Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza, perché chi ama la pace, come recita la Costituzione italiana 'ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".