Roma , sabato, 26. febbraio, 2022 10:00 (ACI Stampa).
La situazione che sta vivendo in questi giorni l’Ucraina desta molta preoccupazione. Non si contano le iniziative di protesta di studenti, lavoratori, politici, religiosi. Migliaia sono scesi in piazza in queste ore da nord a sud Italia e in tutto il mondo per esprimere vicinanza all'Ucraina e al suo popolo e per condannare la guerra e chi l'ha causata.
“Taccia presto il fragore delle armi” ha auspicato ieri il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei in questi giorni a Firenze per l’Incontro con i Vescovi e i Sindaci del Mediterraneo. “Sindaci e vescovi – ha detto il porporato salutando i sindaci - hanno una missione simile, pur con compiti diversi, ed è quello di creare su tutto il bacino del Mediterraneo una tenda di pace nel segno del rispetto reciproco perché tutti ritrovino le radici della loro fraternità. Sono fermamente convinto che insieme dobbiamo promuovere processi di liberazione pace, fratellanza, giustizia”.
In Italia vivono circa 250mila ucraini, la maggioranza donne impegnate soprattutto nell’assistenza. A loro la solidarietà di tanti vescovi italiani. Ieri sera a Bologna, il card. Matteo Zuppi ha presieduto una veglia in Cattedrale alla quale ha partecipato anche la comunità greco-cattolica ucraina presente in città e domani nella chiesa di San Pietro, su invito di Zuppi, don Mykhailo Boiko, parroco di San Michele degli Ucraini, presiederà la Divina Liturgia aperta a tutti coloro che desiderano unirsi alla preghiera per la pace. Lo stesso Zuppi porterà il suo saluto al termine della celebrazione.
Dall’inizio della crisi fra Russia e Ucraina l’arcivescovo bolognese ha visitato due volte la chiesa greco-cattolica ucraina di San Michele ed ha presieduto la Veglia di preghiera proposta dalla Comunità di Sant’Egidio nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano. “Tutta la Chiesa di Bologna – ha detto - fa sue le preoccupazioni e le angosce della comunità ucraina presente nella nostra diocesi. Possiamo chiedere la pace solo disarmando il nostro cuore e domandando che ogni desiderio di violenza e guerra sia vinto. L’amore di Dio illumini tutti e doni finalmente giorni di pace”.
Alla comunità ucraina di Treviso si è rivolto il vescovo, Michele Tomasi: “in questo momento così tragico, in cui la guerra sta colpendo persone a voi care, le vostre famiglie, il vostro popolo, il vostro Paese, vogliamo dirvi la nostra disarmata vicinanza”, ha scritto: “i nostri mezzi non sono potenti dal punto di vista militare: si chiamano preghiera, solidarietà, vicinanza di persone, di fratelli e sorelle nella fede. A Dio chiediamo con forza insieme con voi: si fermi questa follia di una guerra che ha già iniziato a fare vittime, e troppe rischia ancora di farne. Una guerra che già sta uccidendo la possibilità della pace, e di tutto il bene che nella pace può essere coltivato, e fatto crescere fino a portare frutto. Il bene che voi, con sacrificio e con amore, state cercando di costruire con tanto impegno in emigrazione per i vostri cari”. A Grosseto il vescovo Giovanni Roncari si è recato nella chiesa della Misericordia per unirsi alla preghiera della comunità cattolica ucraina di rito bizantino. “