Firenze , venerdì, 25. febbraio, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Papa Francesco non potrà recarsi come previsto a Firenze e non celebrerà la messa a Santa Croce, ma negli ultimi decenni la basilica ha ricevuto la visita di due Pontefici.
In epoca moderna nel 1966 alla vigilia di Natale Papa Paolo VI, dal sagrato della basilica che era stata semi sommersa dall’alluvione del 4 novembre precedente. Una vista da “amico e fratello” accompagnato dal sindaco Piero Bargellini.
Un saluto commosso, disse il Papa “Lo esprimiamo qui dov’essa ha sofferto di più, dove le sue glorie storiche sono più documentate e più offese dall’immane alluvione, e dove il Popolo fiorentino, questo caro Popolo fiorentino, merita maggiormente il Nostro paterno interesse.(…) Vorremmo, o Fiorentini, potervi tutti singolarmente salutare, tutti consolare, tutti beneficare! Ma siccome ciò non Ci è materialmente consentito, supplisca il Nostro augurio, da Lei, Signor Sindaco, così bene ricordato; l’augurio da cui ogni bene, ogni conforto, ogni speranza Ci possiamo ripromettere, l’augurio che deve far risorgere questa Città più bella, più buona, più unita di prima: buon Natale, Fiorentini, buon Natale! buon Natale!”
Venti anni dopo fu san Giovanni Paolo II, era il 19 ottobre 1986, ad incontrare a Santa Croce migliaia di giovani per recitare con loro l’Angelus.
Non fu solo un saluto ma un vero dialogo con i giovani che di dialogo tra le generazioni volevano parlare con il Papa. “Dialogare è fatica! - disse il Papa- Lo è già all’interno della famiglia tra voi e i vostri genitori. Per differenza di mentalità, per mancanza di tempo, per personali tensioni irrisolte, i genitori a volte non possono o non sanno ascoltarvi e capirvi, ma forse anche voi non potete fare lo stesso: ascoltare, capire i vostri genitori. l”.