Roma , giovedì, 24. febbraio, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Comprendere meglio l’identità, la natura, le forme e le caratteristiche dell’azione volontaria, attraverso un’indagine tra i membri della nostra organizzazione, ovvero una delle più grandi e consolidate OdV (Organizzazione di Volontariato) dell’Italia. E’ lo scopo della ricerca presentata oggi diretta dal sociologo prof. Andrea Salvini, docente all’Università di Pisa.
L’analisi dei risultati ha confermato l’esistenza di una forte vocazione alla base del servizio svolto nel sostegno e contrasto alle povertà, ma ha messo in luce anche molti aspetti critici comuni al volontariato d’ispirazione cattolica, alle dinamiche che lo attraversano, innescando una riflessione più ampia sul rapporto tra fede e volontariato organizzato e sulle trasformazioni in atto.
Nella prefazione alla ricerca il presidente nazionale dell’associazione, Antonio Gianfico, ha spiegato l’idea della ricerca: “La linfa vera dell’associazione sono i volontari che operano sui territori, nelle periferie più lontane, che con il proprio fare, giorno dopo giorno, rendono grande la nostra organizzazione. L’alchimia corretta per una governance efficace è basata, quindi, sulla consapevolezza che il cuore della San Vincenzo è il singolo confratello che si riconosce all’interno di una grande famiglia, la Società di San Vincenzo De Paoli”.
Quindi la ricerca è sorta da una necessità: “Su tale premessa è nata l’idea di realizzare questa indagine che ha cominciato a prendere forma nel 2018, quando si è avvertita la necessità di capire dove stiamo andando, quale ruolo stiamo occupando in una società che cambia sempre più velocemente dal punto di vista sociale, economico e in particolare in un periodo storico interessato da una grande trasformazione del volontariato, vedi la riforma del Terzo Settore. Era necessario chiamare in causa più confratelli possibile per dare risposta a questi interrogativi”.
Introducendo il volume il prof. Salvini ha sottolineato che il volontariato è un ‘valore sociale’: “Una variabilità che costituisce una ricchezza per le comunità territoriali, un ‘capitale sociale’ che esprime una significativa propensione dei cittadini a dedicare il proprio tempo e le proprie capacità a servizio delle fasce più deboli della popolazione.