Firenze , mercoledì, 23. febbraio, 2022 16:15 (ACI Stampa).
Il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, ha aperto nel pomeriggio a Firenze l’incontro dei Sindaci e dei Vescovi del Mediterraneo, seconda edizione dopo quella svoltasi a Bari – ed aperta solo ai Vescovi – nel febbraio 2020. Presente all’apertura dei lavori il presidente del Consiglio Draghi.
“La pandemia – ha esordito il porporato - ha accresciuto le divisioni sociali e ha funzionato come evidenziatore e moltiplicatore dei problemi. Non si sono moltiplicate solo le divisioni e le crisi, ma sono aumentate anche le espressioni di solidarietà e di amicizia. Esse fanno meno rumore, spesso sono invisibili. Ma non per questo sono meno importanti”.
“Ciò che abbiamo avviato due anni fa a Bari è – ha spiegato il Cardinale - un’autentica missione di contemplazione e azione, che non deve essere blindata con progetti preconfezionati, perché il discernimento collegiale necessita di libertà e di fraternità. E ciò è tanto più vero quanto più alta e profonda è la portata della nostra sfida. Una sfida che vorrei riassumere così: restituire alle nostre Chiese e alle nostre società il respiro mediterraneo; riscoprire l’anima autentica che ci accomuna da secoli; promuovere la ricostruzione di un luogo di dialogo e di pace. Quello che abbiamo avviato è un processo. Che non sappiamo come proseguirà e neanche quando finirà. Non bisogna sentirsi padroni dei processi in cui si partecipa, occorre, invece, essere audaci nel cogliere i sentieri che il Signore ci schiude davanti”.
“Sono ormai molte le crisi – ha detto ancora il n. 1 della CEI - che coinvolgono il Mediterraneo: penso, per esempio, ad alcune aree dei Balcani, del Medio Oriente, del Maghreb e, per ultimo, al Mar Nero che è storicamente, culturalmente, politicamente e anche spiritualmente parte integrante del Mediterraneo. Tutti abbiamo vissuto l’incubo della guerra fredda e abbiamo davanti agli occhi le scene festose dell’abbattimento del muro di Berlino. A partire dal 1991, con la prima guerra del Golfo che san Giovanni Paolo II condannò – inascoltato – con tutta la sua forza, siamo entrati progressivamente in un contesto di disordine internazionale in cui le ferite dei popoli si sono moltiplicate. In tante parti della nostra area mediterranea, intere generazioni sono nate e cresciute nella violenza, con cicatrici visibili per molti decenni a venire. Purtroppo, al crollo del comunismo non è prevalso un periodo di pace e di armonia sociale. Al contrario, sono aumentate le contraddizioni e i conflitti regionali in molte zone del pianeta. Anche la globalizzazione culturale che ha esportato nel mondo uno stile di vita occidentale spesso non ha prodotto consenso tra le popolazioni e non ha neanche generato una ricchezza diffusa”.
“Anche il Covid-19 – ha ricordato il Cardinale Bassetti - ci ha messi davanti alla necessità di passare dal paradigma del più forte a quello cooperativo e della solidarietà. Dobbiamo dirlo con chiarezza ai nostri popoli e ai leader dei nostri popoli: la prossima pandemia ci troverà ancora impreparati se non garantiremo una sanità equa e giusta per tutte le persone della terra. Non è utopia ma una stridente necessità”.