Città del Vaticano , martedì, 22. febbraio, 2022 17:00 (ACI Stampa).
"È un tempo di grazia questo cammino sinodale, lo sappiamo, è un tempo dello Spirito Santo, un tempo in cui la Chiesa sta cercando di riscoprire la bellezza di essere un popolo in cammino, un popolo di pellegrini". Così il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, saluta i soci del Circolo S. Pietro riuniti nell’Aula Magna “Benedetto XVI” della Pontificia Università Lateranense in S. Giovanni in Laterano nel pomeriggio del 21 febbraio.
A partire dall’incontro di Emmaus, il Cardinale Vicario consegna ai soci due semplici riflessioni per il cammino sinodale. La prima è connessa con l’ascolto che "non è una strategia pastorale", "ma è uno stile, grazie
al quale si rende presente il Signore nel mondo, il Signore Risorto. Perché è questo è quello che fa il Signore Risorto con i due discepoli, proprio nel racconto del Vangelo di Luca". Ai due discepoli colti dalla tristezza, "semplicemente Gesù fa una domanda: “di cosa state parlando?”.
Li invita ad esprimere le loro perplessità, la loro delusione, la loro rabbia. Quindi non parla, non spiega, non annuncia finché non ha
ascoltato. Ecco, il vostro essere testimoni in quello che vivete», ha detto il Cardinal Vicario all’Assemblea, "inizia ascoltando ciò che le persone portano nel cuore. Questo è l’augurio che vi faccio, prima di tutto. Partire dall’ascolto, sempre".
La seconda riflessione è legata invece all’invito che i due discepoli fanno a Gesù "di entrare e di rimanere con loro. Offrono a Gesù un pasto, probabilmente anche un posto dove riposare quella notte. In un certo senso, questo cammino di ascolto, di condivisione, passa anche per l’accettazione dell’ospitalità".
Alle parole del Cardinale Vicario hanno fatto eco quelle dell'Assistente ecclesiastico, Mons. Franco Camaldo che ha voluto ricordare come S. Giovanni Paolo II, nel corso dell’Udienza ai Soci del Circolo il 10 maggio 2002, avesse riconosciuto "lo stile ed il programma del Sodalizio" nelle parole di Gesù, riferite dall'evangelista S. Matteo: “Quando fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la
tua elemosina resti segreta”.