Parigi , venerdì, 18. febbraio, 2022 14:00 (ACI Stampa).
È una difesa forte del lavoro della sua commissione, ma è anche un tentativo di minimizzare i documenti, di normalizzare i rapporti, quella contenuta nel documento con cui Jean-Marc Sauvé risponde all’Accademia Cattolica di Francia che aveva contestato i dati pubblicati dal rapporto della Commissione Indipendente sugli Abusi Sessuali della Chiesa.
Secondo il rapporto, conosciuto con la sigla del CIASE, 330 mila minori sarebbero stai oggetto di violenze sessuali da parte di chierici, religiosi o laici in relazione con la Chiesa in un periodo di tempo che andava dal 1950 al 2020. Le cifre andavano contestualizzate, ci si doveva ricordare che si trattava di stime, di segnalazioni telefoniche o via email. Anche i numeri andavano letti bene: terribili, se si pensa alla Chiesa, ma in termini di paragone si poteva notare che si trattava del 4 per cento degli abusi sessuali commessi in Francia in quel periodo di tempo, che interessavano tra il 2,5 e il 2,8 per cento dei sacerdoti.
Nel mezzo di una fortissima campagna mediatica contro la Chiesa cattolica, in pochi avevano contestualizzato le 2000 pagine di rapporto e 45 raccomandazioni prodotte dal CIASE. Solo l’Accademia Cattolica di Francia lo aveva fatto. L’Accademia è un organismo ufficioso, nato nel 2008, che riunisce dai 200 ai 250 accademici.
Questi avevano denunciato sia la copertura mediatica del rapporto, sia la sua metodologia. Per esempio, la stima statistica di 330 mila vittime nasce sulla proiezione di 2.738 testimonianze ricevute. Ma questa era la proiezione dell’IFOP. La Scuola Pratica di studi superiori stimava 27.808 abusati. Una differenza troppo ampia perché il rapporto fosse davvero credibile nelle cifre.
Non solo. Per gli accademici, la CIASE non era stata guidata da rigore scientifico, e che anzi “la valutazione sproporzionata di questa piaga alimenta il discorso di carattere sistemico e pone le basi per proposte di abbattimento della Chiesa istituzione”. E poi, veniva sottolineato che il rapporto Sauvé esige anche “cambiamenti pastorali e dottrinali della Chiesa cattolica”, senza però nemmeno considerare il Catechismo della Chiesa cattolica, rivelando “un’ecclesiologia imperfetta, un’esegesi debole, una teologia morale superata”.