Città del Vaticano , domenica, 13. febbraio, 2022 12:11 (ACI Stampa).
Il discepolo di Gesù “non trova la gioia nel denaro o in altri beni materiali”, e non pensa di possedere “il senso della vita”, ma sa di “dover imparare ogni giorno”, secondo una povertà di spirito che lo rende “una persona umile, aperta, aliena da pregiudizi e rigidità”. Papa Francesco tratteggia così le caratteristiche dei cristiani, nella sua riflessione prima della preghiera dell’Angelus. E, dopo la preghiera, ancora un appello per la pace in Ucraina, da dove giungono, dice, “notizie preoccupanti”.
Il Vangelo del giorno è quello delle Beatitudini, nella versione del Vangelo di Luca che ha anche una parte in cui si mettono in luce le controindicazioni per quelli che non vivono le beatitudini. Giornata quasi primaverile a Roma, un po’ rannuvolata a tratti, per questo appuntamento settimanale del Papa, il primo da quando è caduto l’obbligo per le mascherine anche all’aperto.
Papa Francesco sottolinea che le beatitudini, per quanto “strane, quasi incomprensibili”, definiscono “l’identità del discepolo di Gesù”, a partire proprio dalla prima, la “base di tutte,” in cui Gesù dice ai poveri “due cose”, e cioè “che sono beati e che sono beati perché poveri”.
Le parole hanno il senso che “il discepolo di Gesù non trova la sua gioia nel denaro o in altri beni materiali, ma nei doni che riceve ogni giorno da Dio: la vita, il creato, i fratelli e le sorelle, e così via”, ed è contento di condividere le cose che possiede, perché “vive nella logica di Dio, che è la gratuità”.
Proprio perché ha un atteggiamento di povertà, il discepolo di Gesù “non pensa di possedere” il senso della vita, è umile, ed è aperto al punto che Pietro mostra docile e ascolta il maestro a gettare le reti in una ora insolita, e così vede il prodigio della pesca miracolosa, e dopo questo “lascia la barca e tutti i suoi beni per seguire il Signore” (il Papa si riferisce qui al Vangelo di domenica scorsa).