Città del Vaticano , venerdì, 11. febbraio, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Venerdì 11, memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes e XXX Giornata del malato, alle ore 10, nella basilica di San Pietro è stata celebrata una Messa per i malati, con il conferimento del sacramento dell’unzione ad alcuni infermi. A presiedere la celebrazione è stato il Cardinale Peter Turkson, Prefetto emerito del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
Oggi ricorre il trentennale della giornata, poiché fu istituita da san Giovanni Paolo II nel 1992. "L'occasione della apparizione alla giovane Benedetta a Lourdes ci invita anche questo anno a riflettere sul grande dono che Dio ha fatto all'umanità in Maria, concepita e nata immacolata. La sua apparizione alla giovane Benedetta nel comune francese di Lourdes non ha fatto solo di Benedetta un profeta che richiama alla conversione, ma quell'apparizione ha donato pure all'intera umanità delle acque sanitrici come segno della misericordia di Dio che accompagna l' umanità sofferente nel cammino della vita. Siete misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso", dice il Cardinale.
"In questa Basilica di San Pietro, poichè a causa della pandemia non è stato possibile officiarla in Perù, l'Eucaristia che celebriamo ci fa entrare nel cuore di Dio ricco di misericordia. Lasciarci guidare dalla logica della misericordia di Dio significa ritornare al cuore della scelta cristiana, cioè il mistero della fede cristiana. Partire dalla misericordia è contastare la propria misericordia e necessità. Lui ci consola in ogni nostra consolazione perchè possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione. Come una Madre consola un Figlio così io vi consolerò, il Profeta isaia ci ha tratteggiato i lineamenti compassionevoli della paternità e maternità di Dio. Egli interviene per consolare. La consolazione è quindi quel mistero tenerissimo, servizio reso alle persone il cui consolatore offre il dono della propria presenza", commenta nell'omelia il Prefetto emerito.
"Chi si adopera per consolare attinge ispirazione e forza a quel Dio che in mille modi nel corso della storia si è fatto prossimo all'umanità ferita. In tal senso il consolatore è anche un testimone delle opere di Dio compiute nella vita dei suoi che dispongono altri a sperare con fede in simili esperienze della misericordia divina. E' molto importante questa consapevolezza per la celebrazione odierna, soprattutto per il momento della invocazione della misericordia di Dio durante la celebrazione dei malati con olio", sottolinea ancora nell''omelia dedicata ai malati il Cardinale.
"Non è un segreto ciò che Dio può fare, ciò che ha fatto per gli altri può fare per te, con braccia aperte ti accoglierò, non è un segreto ciò che Dio puo far", ha cantato il Cardinale Turkson durante l'omelia.