Città del Vaticano , mercoledì, 9. febbraio, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Il 31 agosto 1914 – con la Prima Guerra Mondiale che sta infuriando da un mese – 57 Cardinali su 65 aventi diritto entrano in conclave nella Cappella Sistina per eleggere il successore di Papa Pio X.
Non hanno fatto in tempo a raggiungere il Vaticano i Cardinali di Oltreoceano O’Connell, Begin e Gibbons mentre non partecipano per motivi di salute i Cardinali Dubilard, Prisco, Martinelli, Bauer e Vaszary.
L’idea principale dei Cardinali è proporre un candidato espressione di una nazione neutrale: l’Italia non è un Paese belligerante e 31 Cardinali sui 57 partecipanti sono italiani. La scelta di un Papa italiano sembra quindi scontata.
Quello del 1914 è poi il primo conclave che non prevede più il veto da parte di capi di Stato stranieri: ad abolirlo fu Pio X alla conclusione del conclave 1903 che lo vide eletto. Fu infatti il Cardinale Puzyna, Vescovo di Cracovia, a porlo nei confronti del Cardinale Rampolla del Tindaro da parte dell’Imperatore di Austria-Ungheria Francesco Giuseppe.
Fin dal primo scrutinio si verificò un testa a testa tra il Cardinale Arcivescovo di Pisa Pietro Maffi e il Cardinale Arcivescovo di Bologna Giacomo Della Chiesa. Le cose andarono avanti così anche negli scrutini del 1° settembre. Già dal giorno successivo – secondo quanto riportano i diari pubblicati post mortem del Cardinale austriaco Piffl – l’Arcivescovo di Bologna cominciò a superare sensibilmente prima il Cardinale Maffi e successivamente il Cardinale benedettino Domenico Serafini, che vantava un’esperienza diplomatica e curiale.