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Duemila pasti caldi in strada ogni settimana con la Cucina Mobile di Progetto Arca

Sempre più città italiane dotate di Unità di strada e Cucine mobili: così Progetto Arca raggiunge le persone senza dimora che hanno bisogno di cibo e di cure

Progetto Arca, unità di strada |  | Progetto Arca Progetto Arca, unità di strada | | Progetto Arca

Sono 50.000 le persone senza dimora stimate in Italia (Istat 2015), di cui 12.000 a Milano, 7.000 a Roma e 1.500 a Napoli, le tre città dove Progetto Arca è presente con le sue Unità di strada, le squadre di operatori e volontari che ogni sera in strada distribuiscono beni di prima necessità (sacchi a pelo, indumenti caldi, kit igienico sanitari) e orientano sulle accoglienze e i servizi assistenziali e sanitari a disposizione sul territorio.

A questa assistenza si aggiunge la distribuzione di pasti caldi, attività diventata essenziale per Progetto Arca in particolare in questi ultimi due inverni, di freddo e di emergenza. Grazie infatti ai foodtruck, con forni e bollitori a bordo, che accompagnano i volontari nelle Unità di strada, chi vive in strada ha la possibilità di consumare una cena calda e completa, oltre che ricevere un sacchetto contenente una ricca colazione per la mattina seguente. Al momento sono 2.000 i pasti caldi serviti in strada ogni settimana, nelle diverse città dotate di Cucina mobile.

Un potenziamento delle Cucine mobili e delle Unità di strada che impegnerà Progetto Arca in questi primi mesi del 2022, a cui si aggiunge anche il consolidato servizio dell’accoglienza in strutture protette di coloro che decidono di lasciare la strada e affidarsi a educatori competenti che possono aiutare a ritrovare un nuovo percorso di vita, più sicuro e protetto.

Per sostenere Progetto Arca in questo ampliamento dei servizi dedicati alle persone senza dimora, è possibile per tutti utilizzare il numero solidale 45582, inviando un sms o chiamando da rete fissa fino al 13 febbraio.

Grazie all’utilizzo dei foodtruck dedicati, abbiamo la grande opportunità di raggiungere le persone più fragili che hanno bisogno di cibo e di cure, senza attendere che siano loro a cercarci e a venire da noi” commenta Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca

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