Città del Vaticano , venerdì, 28. gennaio, 2022 11:47 (ACI Stampa).
"Vi accolgo oggi per riflettere insieme a voi sulla problematica della comunicazione, in particolare sullo stile dei comunicatori cristiani di fronte ad alcuni nodi legati alla pandemia da Covid-19". Francesco riceve in Vaticano in Udienza i Partecipanti all’Incontro promosso dal Consorzio Internazionale di Media Cattolici “Catholic fact-checking”.
“Catholic fact-checking” è nato con l’obiettivo di aiutare a chiarire notizie false o confuse sui vaccini contro il Covid-19 tra le comunità cristiane, sorge un consorzio internazionale di mezzi di comunicazione cattolici, agenzie di informazione e scienziati di fama mondiale.
"Papa Montini parlava della comunicazione e dell’informazione in generale, ma le sue parole risultano quanto mai aderenti alla realtà se pensiamo a certa disinformazione che circola sul web ai giorni nostri - riprende Francesco un passaggio del Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali del 1972 - Infatti, voi vi proponete proprio di evidenziare le fake news e le informazioni parziali o fuorvianti sui vaccini contro il Covid-19, e avete iniziato a farlo mettendo in rete diversi media cattolici e coinvolgendo vari esperti. La vostra iniziativa nasce come un consorzio che si propone di essere insieme per la verità".
"Anzitutto insieme. Questo, anche nel campo dell’informazione, è fondamentale. Fare rete, mettere in comune capacità, conoscenze, contributi, per poter informare in maniera adeguata, rappresenta già di per sé una prima testimonianza. In un tempo ferito dalla pandemia e da tante divisioni, il fatto di stare in rete come comunicatori cristiani è già un messaggio. Non possiamo nasconderci che in questo tempo, oltre alla pandemia, si diffonde l’“infodemia”, cioè la deformazione della realtà basata sulla paura, che nella società globale fa rimbombare echi e commenti su notizie falsificate se non inventate. A questo clima può contribuire, spesso inconsapevolmente, anche il moltiplicarsi e l’accavallarsi di informazioni, commenti e pareri cosiddetti “scientifici”, che finiscono per ingenerare confusione nel lettore o nell’ascoltatore", dice ancora il Pontefice.
Per il Pontefice "la corretta informazione va garantita soprattutto a coloro che sono meno provvisti di mezzi, ai più deboli, a coloro che sono più vulnerabili".