Padova , venerdì, 21. gennaio, 2022 18:00 (ACI Stampa).
Adamo ed Eva si accorgono di essere nudi, se ne vergognano, cominciano, grazie a questa amara consapevolezza, il loro cammino nella valle di lacrime che è il mondo, proprio con il senso della nudità e il bisogno di vestirsi. E Dio, pur avendoli cacciati dal Paradiso terrestre e avendo descritto il loro futuro pieno di dolore e di fatica, per l’ennesima volta prova pietà per loro e gli insegna come essere vestiti.
Il primo look è molto rudimentale, un po' di pelli messe insieme, che poi scoprono anche di poter aggiustare e adeguare ai propri corpi. Il salto è comunque fatto: l’essere umano ha ormai scoperto il piacere e la necessità di vestirsi e in poco tempo scopre anche la spinta ineludibile di seguire la moda.
Prende le mosse dalla Bibbia il curioso ed accattivante saggio dal titolo “Anche l’abito fa il monaco. Il modo di vestire come linguaggio ed espressione di sé” , scritto da Eleonora Granieri e Lorenzo Romagna, pubblicato dalla casa editrice Tau. Si tratta di una breve storia dell’uso del vestire e del vestito, anche dal punto di vista religioso. Se è vero che dare troppa importanza all’apparenza, quindi anche a ciò che si indossa, è segno di vanità, oltre che di spreco, in certi casi persino immorale (se si considera che un maglioncino firmato può arrivare a costare 500, 600 euro) è altrettanto vero che l’abito mostra subito chi siamo e come ci comportiamo.
Dal primo stilista della storia dell’umanità – Dio in persona, come accennato – nel vasto e complicato panorama della storia emergono ben presto donne icone di stile, per cui lo stile stesso diventa simbolo di potere. E’ questo certamente il caso di Teodora, moglie dell’imperatore Giustiniano e grande influencer del mondo bizantino. Contemplando i meravigliosi mosaici di Ravenna abbiamo un’immagine fedele del suo “guardaroba” personale e di come l’abito è pensato per inviare un immediato messaggio ai sudditi e ai fedeli delle chiese per le quali le opere d’arte sono state create. Sete, oro, gioielli, veli, per testimoniare l’investitura divina del potere imperiale, a lei “trasferito”, in un certo senso, dal marito.
Lo splendore dell’abito simboleggia la grandezza della missione del potere al servizio della fede. Non è certo uno stile facile da “copiare” , eppure i suoi abiti e gioielli hanno ispirato stili e creatori, fino ai contemporanei.