Città del Vaticano , martedì, 3. novembre, 2015 10:00 (ACI Stampa).
Lo chiamavano “il contabile di Dio,” e lui faceva sempre un gesto di disappunto. Monsignor Lucio Vallejo Balda, segretario della Prefettura degli Affari Economici, aveva però avuto una brillante carriera nel campo economico. E dire che non era nemmeno il suo campo. Ci veniva da studi di teologia spirituale, svolti dopo una vocazione precoce. Ma da economo, la stella del giovane monsignore spagnolo era destinata a brillare. Fino a crollare vertiginosamente, quando fece filtrare l’idea che sarebbe stato lui il segretario della neonata Segreteria per l’Economia. Quel posto andò a monsignor Alfred Xuereb. Da allora era un po’ scomparso dai radar. Fino alla notizia dell'indagine su di lui.
Lucio Vallejo Balda era nato il 12 giugno 1961 a Villamedia de Iregua, da una famiglia di classe media, ha avuto una vocazione precocissima, tanto che entrò nel seminario di Logroño all’età di otto anni. Lì conobbe la Società Sacerdotale della Santa Croce, legata alla Prelatura dell’Opus Dei, e ne divenne parte.
Al termine degli studi superiori, fu inviato a Burgos, con l’obiettivo di prendere una licenza in Teologia Spirituale, e da lì si spostò a Salamanca per prendere il dottorato in Teologia e la laurea in Diritto.
Venne ordinato sacerdote il 1 agosto 1987, e cominciò la sua attività di parroco: Pedralba de la Prateria, Calabor, Rihonor, Santa Cruz de Abranes, Lobeznos… Nel 1990, divenne economo della diocesi di Astorga, e cominciò la sua rapidissima carriera economica. Per 21 anni, gestì bilanci e proprietà della diocesi, che conta un patrimonio di circa 1500 immobili (1000 delle quali sono parrocchie).
Un buon amministratore, certo, ma con una macchia: quell’investimento di 50 milioni di pesetas (circa 300 mila euro) nella società Gescartera, che fu protagonista di uno dei maggiori scandali finanziari nell’epoca del governo di José Marìa Aznar. Riuscì a recuperare il denaro investito dalla diocesi solo nel 2008.