Campocavallo , lunedì, 17. gennaio, 2022 18:00 (ACI Stampa).
E’ una bella giornata di metà giugno del 1892 nella campagna marchigiana. Siamo non lontano da Loreto, e a pochi passi da Osimo la città di San Giuseppe da Copertino, un gruppetto di case e una chiesetta vicino alla scuola, e due osterie in un incrocio: Campocavallo.
Si prepara la solennità del Corpus Domini nella cappellina che era al centro di un terreno che era appartenuto al monastero delle Benedettine di Osimo. Venti anni prima di quel giugno del ’92 il proprietario, tale Nazzareno Taddioli, decide di costruire al centro una cappellina, con una piano superiore per abitazione di un sacerdote. Un modo per offrire a chi lavorava in campagna un luogo di culto appropriato. Quattro mura e qualche statua sacra. Dopo varie traversie la cappella diventa responsabilità del vescovo che trova il sacerdote Giovanni Sorbellini disponibile all’incarico. Si mette subito all’opera per abbellire la chiesetta ed espone una immagine della Madonna Addolorata e una del Sacro Cuore di Gesù. Le aveva comprate da un venditore ambulante nella piazza del Comune di Osimo.
Un quadretto con una “pietà” la Madonna che tiene in bracci il corpo esamine di Gesù. Niente di artistico, solo lo sguardo di Maria verso il Cielo.
Ma dalla mattina del 16 giugno del 1892 quella immagine così poco attraente diventerà meta di pellegrinaggio e riferimento per i fedeli di tutte le Marche.
Fu Annunziata Cantarini a vedere per prima delle gocce sul quadro di Maria, poi le videro anche altri: la Madonna piange! La notizia arriva al Don Giovanni che però attende un po’ prima di andare a vedere. Il giorno dopo va e celebra la messa e alla fine anche lui vede piangere Maria. Il quadro era sigillato dal vetro e dalla cornice e così don Giovanni si prepara a parlarne con il vescovo.