Tolentino , mercoledì, 12. gennaio, 2022 14:00 (ACI Stampa).
A metà dicembre, nella tensostruttura del complesso monumentale della basilica di San Nicola a Tolentino, la cerimonia di ‘posa del primo tronco’ del monastero delle Carmelitane Scalze di Tolentino, che sorgerà sul sedime del vecchio monastero ed irrimediabilmente compromesso dal sisma del 30 ottobre 2016; quindi demolito.
Alla cerimonia hanno partecipato il vescovo della diocesi di Macerata, mons. Nazareno Marconi, il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Lignini, il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, l’arcivescovo di Urbino, mons. Giovanni Tani, la madre superiora del convento, suor Maria Chiara, Kurt Schopfer e Vanni Bottaro, in rappresentanza della ditta ‘Wolf Haus’, che costruirà la nuova struttura conventuale, il sindaco di Cascia, Mario De Carolis, città che in questi anni ha ospitato le 17 suore di clausura dell’Ordine delle Carmelitane Scalze.
Al termine della cerimonia religiosa la madre superiora ha chiuso in una capsula una pergamena firmata dal vescovo della diocesi e dal commissario straordinario, insieme ad alcune reliquie dei santi. La stessa capsula è stata inserita in un ceppo di legno che funge da base per la statua della Madonna.
Il montaggio della struttura prefabbricata Wolf Haus di 2.200 metri quadrati calpestabili inizia a gennaio 2022 e terminerà a fine luglio con la consegna di un edificio dall'elevata efficienza energetica (Classe A4) e basse spese di gestione, alimentata da 30 pannelli fotovoltaici.
Al termine della cerimonia abbiamo chiesto a mons. Marconi di spiegarci il significato della posa della prima pietra simbolica (a causa della forte pioggia) per la comunità tolentinate: “E’ più che simbolica perché il lavoro che è stato fatto per portare fino a questo punto la realizzazione non è stato inutile. Le persone si scoraggiano perché pensano che organizzare l’aspetto progettuale e burocratico sia complicatissimo.