Padova , venerdì, 31. dicembre, 2021 16:00 (ACI Stampa).
La Madre ha uno sguardo di infinita dolcezza e il Bambino si avvinghia al suo collo, a volte incrociando lo sguardo di Maria, a volte sembra che i suoi occhi varchino tutti i confini del tempo e dello spazio per incontrare lo sguardo di ogni persona che si fermerà a contemplare, a pregare alla loro presenza. Il mistero e la grandezza del mondo delle icone non cessano di interrogarci e di meravigliarci.
Meraviglia e domande che ora si possono rinnovare grazie al libro-calendario 2022, (iniziativa editoriale ormai diventata una felice consuetudine) proposto dalla Fondazione Russia Cristiana. Una pubblicazione che si propone di raccontare una storia lunga, complessa, intrecciata di incontri, scambi, reciproci influssi intercorsi tra le due metà del mondo cristiano, Oriente e Occidente, ortodossia bizantina e cattolicesimo latina, in quel periodo complesso e fecondo che fa da ponte dal Medioevo all’Umanesimo.
Tra il XIV e XV secolo, infatti, nel bacino del Mediterraneo le culture diverse si incontrano, si scontrano, si influenzano. E nel libro dal titolo “Le vie del Mediterraneo. Icone tra Venezia e Bisanzio”, che è anche un calendario, frutto di una ricerca di anni, svolta in musei e collezioni di tutto il mondo da Michele Bacci, docente all’Università di Friburgo le opere presentate sono in gran parte sconosciute al grande pubblico e conservate in vari musei del mondo. In queste icone di grande bellezza emerge con particolare chiarezza la combinazione di elementi bizantini e occidentali. Il soggetto preferito dagli artisti-oranti è proprio quello della Madre di Dio con il Bambino.
Un altro tema fondamentale è quello della Croce, associato al tema della maternità di Maria e della generazione della Chiesa.