Roma , venerdì, 31. dicembre, 2021 10:00 (ACI Stampa).
18 Luglio 1830, Parigi. Sono le undici e trenta di notte. Suor Caterina Labouré delle Figlie della Carità - la Compagnia di suore fondata nel 1798 da San Vincenzo de Paoli - si sente chiamare per nome. E’ un misterioso bambino - ai piedi del letto - che la invita ad alzarsi: “La Santa Vergine ti attende”, così le dice. Caterina si veste, segue il bambino fino alla cappella del convento delle Figlie della Carità. Siamo in rue du Bac, in pieno centro della città.
Arrivati alla cappella, Caterina si ferma vicino alla sedia dove abitualmente si siede il sacerdote per le confessioni. Ed è allora che sente il fruscio di una veste di seta. La sua piccola guida le preannuncia: “Ecco la Santa Vergine”. E Maria, la Madre di Gesù, miracolosamente appare seduta sulla sedia del sacerdote. Scriverà la Labouré: “Allora, ho fatto un balzo per avvicinarmi a lei, e mi sono messa in ginocchio sui gradini dell’altare, con le mani appoggiate sulle ginocchia di Maria. Il momento, che ho passato così, è stato il più dolce di tutta la mia vita. E’ impossibile dire ciò che ho provato”. Caterina, nel dialogo con la Vergine, riceverà la richiesta di fondare una Confraternita di Figlie di Maria che nascerà, poi, nel febbraio del 1840. Questa è la prima apparizione della Vergine Maria a santa Caterina Labouré .
Dopo questo intenso incontro, ce ne sarà un altro. E’ il 27 Novembre 1830. Alle cinque e trenta del pomeriggio, durante la meditazione, Caterina vede nel posto dove attualmente è situata la statua della Santa Vergine del Globo nella famosa cappella di rue de Bac, due tableaux vivants che si presentano ai suoi occhi in una sorta dissolvenza incrociata. Nel primo “quadro”, la Santa Vergine è in piedi sul mondo e tiene tra le mani un piccolo globo dorato.
I piedi di Maria schiacciano un serpente. Dalle sue mani fuoriescono dei raggi luminosissimi: “Questi raggi sono il simbolo delle grazie che Maria ottiene per gli uomini”, questa è la voce “fuori campo” che la sorella francese ascolta in quel momento. Poi, si forma un ovale attorno all’apparizione e Caterina vede scriversi in questo, a semicerchio, la famosa invocazione che rimarrà nella storia, per sempre: “O Maria concepita senza peccato prega per noi che ricorriamo a Te”.
Sono parole scritte in oro. Subito dopo la medaglia si gira e Caterina ne vede il rovescio: in alto vi è una croce sormontata dalla lettera “M” di Maria; in basso, vi sono due cuori, l'uno incoronato di spine, l’altro trapassato da una spada. La Vergine, allora, esorta Caterina con queste parole: “Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie”.