Parma , venerdì, 7. gennaio, 2022 14:00 (ACI Stampa).
Due grandi baffi neri hanno disegnato il viso di Giovannino Guareschi (1908-1968). Parmense di nascita, la sua vita è passata attraverso la storia ed i dolori dell'Italia come nessuno mai.
Giornalista, scrittore, prigioniero durante la Seconda guerra mondiale, di prove ne ha affrontate tante ma tutte con quella fede, semplice e granitica, appresa dalla madre ed evidenziata nei suoi scritti. Il suo nome è ricordato per i racconti di don Camillo e del sindaco di Brescello, Peppone. Mondo piccolo. Don Camillo ed il suo gregge, Il compagno don Camillo, Don Camillo ed i giovani d'oggi, alcuni dei titoli di quei lavori.
In un mondo, disegnato e chiuso, si respira in Don Camillo e Peppone il sapore della bellezza e della fratellanza fatta di tante piccole cose che oggi, sembrano scomparse ma che sono preziose.
Seppur su posizioni diverse fra i due c'è stima ed incondizionato aiuto reciproco. Tanti gli episodi che mettono in mostra ciò: da quando si danno da fare a causa della piena del fiume per soccorrere la popolazione, a quando evitano il peggio in uno scontro politico per uno sciopero che rischiava di far morire moltissimi capi di bestiame se non fossero intervenuti in tempo.
Di questo e di tanto altro è fatto quel mondo, nel quale il dolore e la sofferenza sono vissute alla luce delle fede nel grande Cristo che parla al cuore del sacerdote.