Camerino , mercoledì, 22. dicembre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
“La libertà di espressione non deve espandersi al punto da offendere il sentimento religioso, la cui tutela è un diritto che deve essere trasversalmente salvaguardato. Per fare ciò, pensando a tutti coloro che fanno dell’informazione e della comunicazione il proprio lavoro, dunque anche i giornalisti ma la riflessione chiaramente non è rivolta soltanto ad essi, va consolidata un’attitudine etica nella capacità di analisi della verità”.
Così scrive Vasco Fronzoni, docente di diritto musulmano all’università ‘Orientale’ di Napoli e ‘Ca’ Foscari’ di Venezia, nel volume ‘Libertà di espressione, satira e tutela del sentimento religioso’ a cura del giornalista Antonino Piccione, che raccoglie i contributi della giornata svoltasi lo scorso 26 febbraio, promossa dal Comitato ‘Giornalismo e Tradizioni religiose’ con la Pontificia Università della Santa Croce di Roma e l’associazione ‘Iscom’, a cui ha partecipato anche Stefano Testa von Bappenheim, docente di Diritto ecclesiastico e di Diritto musulmano e dei Paesi islamici alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino.
Cosa è la libertà di espressione?
“L’art. 10 della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo dice, al primo comma, che ‘Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera….’; ma al secondo comma precisa che ‘l’esercizio di queste libertà, poiché comporta doveri e responsabilità, può essere sottoposto ad alcune formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla sicurezza nazionale, all’integrità territoriale o alla pubblica sicurezza, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, alla protezione della reputazione o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario’.
La libertà d’espressione, infatti, è posta a fondamento di ogni Stato democratico, poiché permette la libera formazione dell’opinione, compresa, naturalmente, l’opinione religiosa, ed è perciò indispensabile ad un pieno esercizio della democrazia, e merita un posto di rilievo nel novero dei diritti fondamentali garantiti dalla CEDU.