Città del Vaticano , mercoledì, 15. dicembre, 2021 9:16 (ACI Stampa).
Chi era San Giuseppe? Descritto dai Vangeli come un uomo taciturno, lo era perché, come dice Sant’Agostino, “nella misura in cui cresce in noi la parola, diminuiscono le parole”. E allora Giuseppe, di cui non viene menzionata alcuna parola nel Vangelo, con il suo silenzio ci invita a lasciare spazio alla Presenza della Parola fatta carne, a Gesù”, commenta Papa Francesco.
Udienza generale, Aula Paolo VI. Si avvicina il Natale, e prosegue, nell’Anno di San Giuseppe che rischiava di passare (quello sì) un po’ sotto silenzio, Papa Francesco ha deciso di dedicare un ciclo di catechesi proprio alla figura del padre putativo di Gesù, che 150 anni fa fu proclamato anche patrono della Chiesa. Così, dopo aver spiegato l’ambiente in cui è vissuto San Giuseppe, il suo ruolo nella storia della salvezza e il suo essere giusto e sposo di Maria, Papa Francesco affronta l’aspetto del silenzio di San Giuseppe.
"Il silenzio è importante, a me colpisce un versetto del libro della Sapienza, che dice 'quando la notte, nel più profondo silenzio, la tua parola è discesa sulla terra'. È importante pensare sul silenzio in quest’epoca", dice il Papa.
Spiega Papa Francesco: “Il silenzio di Giuseppe non è mutismo; è un silenzio pieno di ascolto, un silenzio operoso, un silenzio che fa emergere la sua grande interiorità”. E questo coltivare il silenzio è l’ascolto, la “scuola” in cui è “cresciuto Gesù”, nella “casa di Nazareth, con l’esempio quotidiano di Maria e Giuseppe”, tanto che lo stesso Gesù “cercherà spazi di silenzio nelle sue giornate e inviterà i suoi discepoli a fare tale esperienza”.
Papa Francesco sottolinea che sarebbe bello “se ognuno di noi, sull’esempio di San Giuseppe, riuscisse a recuperare questa dimensione contemplativa della vita spalancata proprio dal silenzio”, anche se questo “non è facile”, in quanto “il silenzio ci spaventa, perché ci chiede di entrare dentro noi stessi e di incontrare la parte più vera di noi, e tanta gente ha paura del silenzio: deve parlare, parlare, parlare, e non ascoltare. Il silenzio non può accettarlo, perché ha paura”.