Roma , giovedì, 9. dicembre, 2021 12:30 (ACI Stampa).
Dopo ‘Cento Giorni con Gesù’ ed ‘Altri cento giorni con Gesù’, nei giorni scorsi è uscito ‘Gli ultimi cento giorni con Gesù’, che completa la trilogia ed apre orizzonti inesplorati dentro lo stesso Vangelo.
Cento episodi, che sono anche ‘cento viaggi nello spazio e nel tempo’, perché Alessandro Ginotta (giornalista, scrittore e ‘pescatore di uomini digitale’ con il blog www.labuonaparola.it, nonché curatore dell’ufficio stampa della Società di San Vincenzo De Paoli e formatore di volontari) offre al lettore una forte esperienza immersiva, ricreando con la sua penna i paesaggi della Galilea al tempo di Gesù.
All’autore abbiamo chiesto di spiegarci cosa raccontano questi ‘Ultimi 100 giorni con Gesù’:
“Il mio in(solito) commento. E’ così che inizia ogni capitolo del libro. Solito, perché riprende un appuntamento quotidiano ormai consolidato da molti anni con i lettori che, ogni sera, possono leggere sui miei canali social il commento al Vangelo del giorno dopo. E’ il mio modo di dare la ‘buona notte’, o meglio #Santanotte, con un pensiero che non vuole mai essere banale, ma che mi sforzo di scrivere in modo che risulti interessante, coinvolgente, emozionante, vivo. Sì, ‘vivo’ com’è la Parola, quella con la ‘P’ maiuscola, dalla quale ogni commento parte per svilupparsi in qualcosa che spesso risulta inaspettato. Perché con uno stile che cerco di mantenere sempre molto colloquiale e con un linguaggio alla portata di tutti, prendo per mano il lettore e lo conduco con me in un viaggio, nello spazio e nel tempo, che ci conduce fino alla Galilea di 2000 anni fa. Lì, insieme al lettore, riviviamo le pagine più significative dei quattro Vangeli, non come spettatori, ma da protagonisti. Ci mescoliamo alle folle che seguono Gesù, lo osserviamo salire lungo le strade polverose, ammiriamo i paesaggi incontaminati e viviamo, per qualche istante, proprio le esperienze che provarono i discepoli. Poi il viaggio di ritorno: in ogni capitolo, dopo aver vissuto la Parola, la riportiamo dentro di noi ai nostri giorni, nelle nostre città, nelle nostre case. E ci confrontiamo con i problemi della vita quotidiana, spesso trovando risposte ad alcune delle nostre domande più profonde.
Un capitolo è dedicato a san Giuseppe: quale figura emerge?