Atene , sabato, 4. dicembre, 2021 17:00 (ACI Stampa).
Ad Atene, nella Cattedrale di San Dionigi, il Papa incontra i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i catechisti. La Cattedrale di Atene è dedicata a San Dionigi l’Aeropagita, primo vescovo della città, così soprannominato perché convertito al cristianesimo dopo il discorso di San Paolo all’Aeropago.
Sede vescovile dell’Arcidiocesi cattolica della capitale ellenica – la cui antica sede è stata restaurata nel 1875 da Pio IX e il cui territorio è suddiviso in 13 parrocchie – nel 1877 viene elevata al rango di basilica minore, ed è la prima e ultima chiesa cattolica in Grecia ad aver ricevuto tale nomina.
La sua costruzione inizia nel 1853 su disegno in stil neorinascimentale dell’architetto tedesco Leo von Klenze che si ispira alla chiesa abbaziale di San Bonifacio a Monaco di Baviera, ma viene terminata solo nel 1865 sotto la direzione dell’architetto greco Lyssandros Kaftantzoglou. È un esempio di classicismo ateniese, al cui interno, diviso in tre navate, spicca l’affresco del pittore italiano Guglielmo Bilancioni “L’apoteosi di San Dionigi l’Aeropagita” del 1890.
Ed è proprio qui che il Papa viene accolto all'ingresso principale dall'Arcivescovo di Atene e dal Parroco che gli porge la croce e l'acqua benedetta. Francesco ascolta le parole di Monsignor Sevastianos Rossolatos, Arcivescovo emerito di Atene e presidente della Conferenza Episcopale di Grecia. Dopo aver ascoltato alcune testimonianze, il Papa pronuncia il suo discorso alla Conferenza episcopale della Grecia. L’attuale presidente è Monsignor Sevastianos Rossolatos, Arcivescovo emerito di Atene, mentre il Segretario generale è Monsignor Nikólaos Printezis, Arcivescovo di Naxos, Andro, Tino e Mykonos.
"Sono contento di incontrarvi in una terra che è un dono, un patrimonio dell’umanità sul quale sono state costruite le fondamenta dell’Occidente. Siamo un po’ tutti figli e debitori del vostro Paese: senza la poesia, la letteratura, la filosofia e l’arte che si sono sviluppate qui, non potremmo conoscere tante sfaccettature dell’esistenza umana, né soddisfare molte domande interiori sulla vita, sull’amore, sul dolore e sulla morte", dice subito il Papa.