Città del Vaticano , lunedì, 29. novembre, 2021 15:19 (ACI Stampa).
Ancora un intervento sul tema dei migranti per Papa Francesco che ha inviato un messaggio, letto dal cardinale segretario di stato vaticano Parolin, per il 70° anniversario dell’istituzione dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni.
Il Papa ha ricordato che fu Benedetto XVI dieci anni fa a decidere che la Santa Sede divenisse membro di questa Organizzazione per “affermare la dimensione etica degli spostamenti di popolazioni; offrire, attraverso la sua esperienza e la sua consolidata rete di associazioni sul campo in tutto il mondo, la collaborazione della Chiesa cattolica ai servizi internazionali dedicati alle persone sradicate; prestare un’assistenza integrale in funzione dei bisogni, senza distinzioni, basata sulla dignità inerente a tutti i membri della stessa famiglia umana”.
I migranti sono persone da incontrare dice il Papa che ripete come vada combattuta la “cultura dello scarto” .
Le religioni insegnano l’ospitalità, scrive il Papa e bisogna chiedersi: “quali benefici apportano i migrantialle comunità che li accolgono e come le arricchiscono?”. Manodopera cercata e migranti rifiutati creano un “duplice standard “ che “deriva dal prevalere degli interessi economici sui bisogni e sulla dignità della persona umana”.
A molti migrati nella pandemia non sono stati concessi “i benefici dei programmi di aiuto economico per il Covid-19 e neanche l’accesso all’assistenza sanitaria di base e alle vaccinazioni”, altri sono stati utilizzati “come moneta di scambio, come pedoni di una scacchiera, vittime di rivalità politiche”.