Città del Vaticano , domenica, 28. novembre, 2021 12:15 (ACI Stampa).
Vigilare significa “non permettere che il cuore si impigrisca e che la vita spirituale si ammorbidisca nella mediocrità”.
Papa Francesco lo ha detto oggi nelle riflessione prima della preghiera dell’ Angelus. Attendere il Signore anche nelle crisi della vita senza farsi abbattere dalle sconfitte della vita, dice il Papa, significa essere attenti e non far appesantire i cuori, vegliando in preghiera.
Commentando le letture della prima domenica di Avvento il Papa spiega ai cristiani di “fare attenzione perché si può essere “cristiani addormentati”, senza slancio spirituale, senza ardore nel pregare, senza entusiasmo per la missione, senza passione per il Vangelo. E questo porta a “sonnecchiare”: a tirare avanti le cose per inerzia, a cadere nell’apatia, indifferenti a tutto tranne che a quello che ci fa comodo”.
E propone un esame di coscienza: “che cosa appesantisce il mio spirito? Che cosa mi fa accomodare sulla poltrona della pigrizia? E’ triste vedere cristiani in poltrona”, dice il Papa.
Papa Francesco mette in guardia dal vizio dell’ accidia “un grande nemico della vita spirituale. L’accidia è quella pigrizia che fa precipitare, scivolere, nella tristezza, che toglie il gusto di vivere e la voglia di fare. È uno spirito negativo, cattivo che inchioda l’anima nel torpore, rubandole la gioia”.