Roma , sabato, 27. novembre, 2021 10:00 (ACI Stampa).
I vescovi italiani questa settimana si sono ritrovati a Roma per l’assemblea generale straordinaria della Cei che si è conclusa giovedì mattina con una conferenza stampa del presidente, il card. Gualtiero Bassetti.
E domani la diocesi di Ascoli Piceno sarà in festa per l’ingresso del nuovo vescovo, Gianpiero Palmieri. Tutto definito il programma per questo evento. Un “ingresso diffuso” che si svolgerà in più momenti, tutti altamente significativi. Il programma inizierà domenica mattina nei luoghi che più hanno sofferto le ferite del sisma del 2016/2017 e in cui si sta, faticosamente, iniziando il processo di ricostruzione. Alle 9 il vescovo – che vuole iniziare il suo magistero nella diocesi marchigiana da qui - si troverà ad Arquata del Tronto accolto dalla comunità arquatana a cui si uniranno rappresentanti delle parrocchie della zona del montegallese, del Fluvione e dell’acquasantano.Dopo aver ascoltato le opportunità e le criticità del territorio, il presule rivolgerà un breve saluto alla Comunità per poi partire alla volta di Villa Pigna dove sarà accolto da rappresentanti di tutte le parrocchie della Vicaria del Marino. Partirà, poi, alla volta di Pagliare per un incontro con le comunità della Vallata del Tronto e di Offida.
Nel pomeriggio un incontro particolarmente significativo e nuovo: nella Sala della Vittoria della Pinacoteca civica appuntamento con tutte le autorità civili (tra cui tutti i 20 sindaci dei comuni della diocesi) e militari della Città e del territorio. Nello stile dell’ascolto che caratterizza mons. Palmieri, non vuole essere “un incontro formale ma un conoscere le opportunità e le criticità del territorio piceno per avviare un dialogo costruttivo che, pur nel rispetto degli specifici ruoli, continuerà negli anni futuri per il bene della comunità”, spiega la diocesi.
Successivamente in Piazza Arringo il saluto ufficiale del sindaco di Ascoli Piceno e l’omaggio della Quintana. E alle 16,30 l’ingresso in Cattedrale accolto dal parroco don Luigi Nardi che gli porgerà il crocifisso da baciare: è “il segno dell’affetto nell’Amore crocifisso e risorto, che dona salvezza”. Poi, attraversando la navata centrale, si recherà in presbiterio e da lì in sagrestia da cui avrà inizio la celebrazione eucaristica.
Nel suo primo messaggio il nuovo vescovo scrive con semplicità: "non è la prima volta che il Vescovo di Ascoli Piceno viene da Roma. In realtà anche sant’Emidio, pur originario di Treviri, esercitava il ministero sacerdotale a Roma e venne inviato a portare il Vangelo ai Piceni dopo essere stato consacrato vescovo da Papa Marcellino. Quindi, come vedete, la storia si ripete! Spero che perdonerete la mia “romanità” (e l’accento mi tradirà tante volte) sapendo che le mie origini sono nelle Marche, nella città di Camerino. Una parte della mia famiglia vive ad Ascoli".