Trieste , venerdì, 19. novembre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Dopo l’accordo sino-vaticano, rimasto riservato, si è sottolineato spesso che “la Cina è più vicina”. E mentre l’accordo veniva negoziato, l’arcivescovo Claudio Maria Celli, che dagli anni Ottanta del secolo scorso tesse un paziente dialogo con Pechino, aveva detto che “è vero che i cattolici sono ancora in gabbia, ma è una gabbia un po’ più larga”. Oggi, però, nel mezzo di una pandemia originata proprio in Cina, l’adozione del modello cinese per affrontarla anche da parte delle democrazie occidentali lascia molte domande aperte. La Cina non solo è più vicina, ma è un modello. Ed il modello cinese può essere davvero un buon modello?
Se lo chiede il XIII rapporto sulla Dottrina Sociale nel mondo dell’Osservatorio Van Thuan, che ha come tema proprio “Il modello cinese: capital-socialismo del controllo sociale”. Rispetto ai rapporti precedenti, questo ha un sapore più geopolitico. Si guarda alla Cina, ma soprattutto a come il modello della Cina si sia fatto strada nelle organizzazioni internazionali e anche nei continenti, spinto da quel socialismo capitalista che porta il Dragone Rosso ad essere presente in tutti i continenti. Persino la politica del figlio unico, con i suoi 300 milioni di aborti conosciuti, viene in qualche modo presa ad esempio nel mondo occidentale, e portata avanti, in un mondo che ha negato la trascendenza dell’uomo e dunque ha tolto ogni valore alla vita, in favore delle ideologie che, in realtà, non danno dignità all’essere umano.
È, quello cinese, il modello di un totalitarismo mascherato, di una presenza dello Stato forte nella vita delle persone che toglie alle persone ogni forma di trascendenza fino a decidere della vita e della morte, fino persino ad entrare nelle questioni personali. Scrive l’arcivescovo Giampaolo Crepaldi, presidente onorario dell’Osservatorio, che “questo Rapporto, se dovessimo dirlo in estrema sintesi, si occupa della dimensione globale del totalitarismo ateo, che si palesa con molte analogie sia all’Est come all’Ovest. Va dato così merito al Rapporto di cogliere il vero e principale problema dell’umanità di oggi”.
E, nella sintesi introduttiva, Riccardo Cascioli e Stefano Fontana mettono in luce come “il modello cinese ha alle proprie spalle la Cina, ma non ne è la fotografia, quanto piuttosto il biglietto da visita, un’arma politica per creare consenso, stabilire legami, suscitare aspettative, allargare la propria influenza, ovviamente ottenendo anche il contrario, ossia apprensione, paura e contromosse”.
C’è un saggio nel Rapporto, fondamentale per capire la situazione attuale della Cina continentale, ed è stato scritto dal Cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong. Il Cardinale Zen riassume e mette in luce due documenti sulla questione religiosa.