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Torino, conto alla rovescia per la nomina del nuovo Arcivescovo

Per la successione di Monsignor Nosiglia il favorito sarebbe il Vescovo di Pinerolo, Derio Olivero

Monsignor Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo |  | Diocesi di Pinerolo - Facebook Monsignor Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo | | Diocesi di Pinerolo - Facebook

Lo scorso 5 ottobre l'Arcivescovo di Torino Monsignor Cesare Nosiglia ha compiuto 77 anni, due in più di quelli previsti dalla presentazione della rinuncia canonica prevista per i vescovi. Il prelato, che nel frattempo ha anche assunto l'incarico di Amministratore Apostolico di Susa, ha presentato in tempo la sua rinuncia ma il Papa - allora - decise di prorogarlo nell'ufficio per altri due anni che - appunto - sono ormai in scadenza.

Da mesi si rincorrono voci e consultazioni per la successione di Monsignor Nosiglia e il dossier Torino è uno dei più caldi sulle scrivanie della Congregazione per i Vescovi.

Secondo quanto si apprende il favorito per la guida dell'Arcidiocesi torinese sarebbe Monsignor Derio Olivero, 60 anni, attualmente Vescovo di Pinerolo.

Eletto Vescovo da Papa Francesco nel 2017, Olivero rappresenta bene la figura di pastore che piace al Pontefice. Già colpito dal Covid, Monsignor Olivero ha rischiato la vita raccontando poi le sue esperienze di malato in un libro. In ambito CEI è inoltre molto vicino al Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo metropolita di Bologna, ed è stato recentemente eletto Presidente della Commissione CEI per il dialogo e l'ecumenismo.

Gli altri nomi che si sono comparsi nelle consultazioni per Torino sono quelli di Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena e Vicepresidente della CEI, Monsignor Antonio Suetta, Vescovo di Sanremo, Monsignor Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli e Monsignor Egidio Miragoli, Vescovo di Mondovì.

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Non si esclude, poi, che il Papa - con la nomina del nuovo Arcivescovo di Torino - possa unire in persona episcopii Torino con la diocesi di Susa, dando così una spinta ulteriore al percorso intrapreso che vede Francesco sempre più deciso a ridurre il numero delle diocesi italiane.