Fermo , martedì, 16. novembre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Raccontare la vita di un uomo è qualcosa di più che mettere insieme il filo rosso del suo cammino. E la vita di Marcellino da Capradosso sembra essere il contrario della gloria. Nulla di appariscente o che brilli se non quella santità nascosta che illumina come la lucerna sul moggio.
Giovanni Maoloni - questo il suo nome - nasce il 22 settembre 1873, in un piccolo paesino delle Marche, in provincia di Ascoli Piceno: Capradosso, frazione di Sambuco di Castel di Lama.
Cresce sereno in una famiglia patriarcale, lavorando la terra. Per cercarlo si sposta anche nel Lazio. Sa appena leggere e scrivere e lo ha appreso dal fidanzato della sorella che la sera dopo una giornata trascorsa nella fatica dei campi gli insegna appena qualcosa.
Tra quelli che vissero con lui si raccontano molti episodi del suo essere: la forte religiosità, la recita del Santo rosario la sera, e la visita che la mattina fa in chiesa - quando il lavoro lo consente - per ascoltare la Messa. E' un bravo ragazzo.
Parla poco, ma i suoi occhi spalancano un mondo: quello della bellezza di Dio.