Città del Vaticano , lunedì, 15. novembre, 2021 12:30 (ACI Stampa).
“Non dimenticatevi dei poveri, che sono la carne di Cristo”. Papa Francesco incontra il Capitolo Generale dell’Ordine dei Francescani Secolari, e ricorda loro che sono “espressione della Chiesa in uscita”, chiede che la loro secolarità sia piena di “vicinanza, compassione e tenerezza”, e che siano uomini e donne di speranza.
L’Ordine Francescano Secolare, che fino al 1978 si chiamava Terzo Ordine Francescano, è composto di cristiani che si impegnano a vivere il Vangelo alla maniera di San Francesco d’Assisi, con una regola specifica approvata da Paolo VI. Tra i suoi appartenenti, anche Santi come Tommaso Moro, San Giovanni Maria Vianney, San Giovanni XXIII, Giuseppe Toniolo e i coniugi Beltrame Quattrocchi ed Elisabetta d’Ungheria, patrona dell’Ordine. Ma ne furono membri anche Vasco de Gama, Cristoforo Colombo, il musicista Franz Liszt, Giuseppe Dossetti.
Nel suo discorso, il Papa ricorda la vocazione dell’Ordine Francescano, che nasce “dalla chiamata universale alla santità”, la quale – dice Papa Francesco - comporta la conversione del cuore, attratto, conquistato e trasformato da Colui che è il solo Santo, che è «il bene, ogni bene, il sommo bene» (S. Francesco, Lodi di Dio Altissimo)”.
Per questo, i membri dell’ordine sono “veri penitenti”, come spiega San Francesco, secondo un processo di conversione in cui Dio prende l’iniziativa, come racconta lo stesso Poverello di Assisi, e “il penitente risponde accettando di porsi al servizio degli altri e usando con loro misericordia”, avendo come risultato “la felicità”.
Papa Francesco chiede di on confondere il “fare penitenza” con “le opere di penitenza”, che sono “digiuno, elemosina, mortificazione” e sono conseguenze “della decisione di aprire il cuore a Dio”.