Città del Vaticano , domenica, 14. novembre, 2021 12:16 (ACI Stampa).
Introducendo l’Angelus domenicale Papa Francesco riprende il testo del Vangelo di oggi spiegando che il Signore non si mette “a fare catastrofismo” ma “vuole farci capire che tutto in questo mondo, prima o poi, passa”. Non passerà invece la sua Parola.
Da qui l’invito del Papa a orientare la nostra vita “sulle parole del Signore. Ma non è facile. Le cose che cadono sotto i nostri sensi e ci danno subito soddisfazione ci attirano, mentre le parole del Signore, pur belle, vanno oltre l’immediato e richiedono pazienza. Siamo tentati di aggrapparci a quello che vediamo e tocchiamo e ci sembra più sicuro, è umano. Ma è un inganno”.
Pertanto siamo chiamati a “non costruire la vita sulla sabbia. Il discepolo fedele, per Gesù, è colui che fonda la vita sulla roccia, che è la sua Parola che non passa”.
Bisogna poi passare alla pratica e il Papa ricorda che “chi fa il bene investe per l’eternità. Quando vediamo una persona generosa e servizievole, mite, paziente, che non è invidiosa, non chiacchiera, non si vanta, non si gonfia di orgoglio, non manca di rispetto, questa è una persona che costruisce il Cielo in terra. Magari non avrà visibilità, non farà carriera, eppure quello che fa non andrà perduto. Perché il bene non va mai perduto, il bene rimane per sempre”.
“La Parola di Dio – conclude il Pontefice - oggi ci avverte: passa la scena di questo mondo. E rimarrà soltanto l’amore. Fondare la vita sulla Parola di Dio, dunque, non è evadere dalla storia, è immergersi nelle realtà terrene per renderle salde, per trasformarle con l’amore, imprimendovi il segno dell’eternità, il segno di Dio”.