Milano , mercoledì, 10. novembre, 2021 9:00 (ACI Stampa).
Anche quest’anno, il Centro PIME venerdì 19 Novembre celebra la "Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", con una serie di iniziative dedicate proprio ai più giovani.
"Nel mondo la ricorrenza è il 20 Novembre, ma al PIME si festeggia in anticipo perché il 20 cade di sabato e molti bambini non sono a scuola", spiega il comunicato stampa ufficiale.La manifestazione nasce nel 1954 per ricordare l’anniversario della promulgazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che nel 1989 riconobbe per la prima volta espressamente che anche i bambini, le bambine e gli adolescenti sono titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.
L'evento sarà online alle ore 11-12, un evento gratuito per permettere a tutti di partecipare con un click. È dedicato in particolare alle classi 4 e 5 delle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo grado. Mettendo al centro i bisogni di tutti, gli educatori e le educatrici del PIME faranno riflettere i giovani ascoltatori su come diventare protagonisti consapevoli e responsabili nella tutela dei propri e degli altrui diritti.
L'iniziativa è realizzata con il contributo di Fondazione Cariplo ed è a cura dell’Ufficio Educazione e Mondialità dello storico Istituto missionario di via Monterosa 81, a Milano. Gli educatori e le educatrici PIME hanno raccolto testimonianze e approfondimenti, creando delle attività interattive a tema: dopo un video introduttivo che spiegherà che cosa sono la dichiarazione dei diritti umani e la convenzione per l’infanzia in adolescenza, ci si collegherà con la missione PIME in Bangladesh, dove opera padre Fabrizio Calegari per realizzare un progetto di accoglienza e di sostegno scolastico educativo.
“Il nostro sogno è vedere crescere nuovi cittadini e cittadine del mondo. Nel corso degli anni, con tutti i bambini e i giovani che abbiamo incontrato, abbiamo inventato percorsi, ma soprattutto un metodo e uno stile per suscitare buone domande, lavorare insieme al gruppo, imparare a leggere le emozioni. Utilizziamo dinamiche attive e coinvolgenti e linguaggi multimediali, valorizziamo le competenze e l’esperienza di chi ci ascolta, favorendo il superamento di pregiudizi e stereotipi. Crediamo che il miglior progetto educativo sia quello costruito insieme", dichiara il team PIME.