Città del Vaticano , venerdì, 5. novembre, 2021 17:41 (ACI Stampa).
“Non dobbiamo tralasciare di pensare e di parlare di bellezza, perché il cuore umano non ha bisogno solo di pane, non ha bisogno solo di quello che garantisce la sua immediata sopravvivenza: ha bisogno anche di cultura, di quello che tocca l’anima, che ravvicina l’essere umano alla sua dignità profonda. Per questo la Chiesa deve testimoniare l’importanza della bellezza e della cultura, dialogando con la particolare sete d’infinito che definisce l’essere umano”.
Papa Francesco lo ha detto al termine della vista di una nuova sala e di una mostra della Biblioteca Apostolica vaticana
La nuova Sala Espositiva della Biblioteca è intitolata a Kirk Kerkorian, imprenditore e filantropo statunitense, ed è stata realizzata grazie alla generosità dei signori Anthony Mandekic, Eric Esrailian e Lindy Schumacher, per il tramite di Sanctuary of Culture Foundation. La mostra ha un titolo particolare : “Tutti. Umanità in cammino, trae ispirazione dall'enciclica papale Fratelli tutti”.
“La vita è arte dell’incontro” ha detto il Papa: “Le culture si ammalano quando diventano autoreferenziali, quando perdono la curiosità e l’apertura all’altro. Quando escludono invece di integrare. Che vantaggio abbiamo a farci guardiani di frontiere, invece che custodi dei nostri fratelli? La domanda che Dio ci ripete è quella: “Dov’è il tuo fratello?””.
Ed ha aggiunto che dopo la pandemia è più che mai chiaro che “la logica dei blocchi chiusi è sterile e piena di equivoci. Abbiamo bisogno di una nuova bellezza, che non sia più il solito riflesso del potere di alcuni, ma il mosaico coraggioso della diversità di tutti. Che non sia lo specchio di un antropocentrismo dispotico, ma un nuovo cantico delle creature, dove trovi effettiva concretezza un’ecologia integrale”.