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Il Papa precisa: "Nessuna vacatio legis nel periodo di riforma della Curia"

Papa Francesco ed il Cardinale Parolin |  | Marco Mancini - Acistampa Papa Francesco ed il Cardinale Parolin | | Marco Mancini - Acistampa

Il processo di riforma della Curia Romana va avanti, ma dinanzi ad “alcuni problemi” è necessario “prontamente provvedere”. Lo scrive il Papa in una lettera inviata al Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.

“Il presente periodo di transizione” – precisa il Pontefice – non è “affatto tempo di vacatio legis. Pertanto, confermo che sono ancora pienamente in vigore la Costituzione Apostolican Pastor Bonus, con le successive modifiche ad essa apportate, ed il Regolamento Generale della Curia Romana”.

Per mantenere “l'ordinato svolgimento del lavoro nella Curia Romana e nelle Istituzioni collegate con la Santa Sede, sia per assicurare un equanime trattamento, anche economico, a tutti i collaboratori e le collaboratrici, dispongo – decide Papa Francesco – che sia osservato scrupolosamente quanto stabilito nei summenzionati documenti, nonché nel Regolamento per il personale dirigente laico della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano e nel Regolamento della Commissione indipendete di valutazione per le assunzioni di personale laico presso la Sede Apostolica”.

Le disposizioni sono valide per tutti gli organismi della Curia Romana, compresi “il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e le Istituzioni dipendenti dalla Sede Apostolica, anche se non espressamente indicate nella Costituzione Apostolica Pastor Bonus, fatta eccezione per l'Istituto per le Opere di Religione”.

Spetta al Cardinale Segretario di Stato – conclude il Pontefice – portare alla luce della Curia le disposizioni e “vigilare sulla loro osservanza”.

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