Roma , martedì, 2. novembre, 2021 11:11 (ACI Stampa).
“Fermatevi fratelli e sorelle, fermatevi fabbricatori di armi, fermatevi!” L’appello di Papa Francesco prorompe verso la fine di una breve omelia, tenuta a braccio, al Cimitero Militare Francese di Roma. Per la terza volta, il Papa celebra in un cimitero militare, e il ricordo di Anzio e Redipuglia compaiono nella sua omelia, in cui lascia due pensieri. Il primo: che l’ultimo passo della vita ci deve trovare in cammino. Il secondo: che le tombe stesse dei cimiteri militari devono ricordare la pace.
Comincia Papa Francesco: “Mi viene in mente uno scritto, alla porta di un piccolo cimitero al Nord: Tu che passi pensa ai tuoi passi e dei tuoi passi pensa all’ultimo passo”.
Il Papa ricorda che “la vita è in cammino, tutti noi siamo in cammino, tutti noi se vogliamo fare qualcosa nella vita siamo in cammino, che non è passeggiata e neppure labirinto”.
Papa Francesco continua: “Tu che passi ferma il passo e pensa dei tuoi passi l’ultimo passo. Tutti avremo l’ultimo passo”. Ed è importante, aggiunge, che “quell’ultimo passo ci trovi in cammino, e non in passeggiata e non in un labirinto senza fine”.
Papa Francesco poi guarda alle tombe, a “Questa gente, brava gente, che è morta in guerra, è morta perché è stata chiamata a difendere la patria, a difendere valori, ideali e tante altre volte difendere situazioni politiche tristi e lamentabili”.