Città del Vaticano , martedì, 26. ottobre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
La storia dei cristiani nei primi secoli segue due visioni storiciste principali: quella della Storia ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, che racconta la storia dei vescovi, la storia dei teologi cristiani e delle eresie, e dei martiri e vive la Chiesa del suo tempo e la riporta nel passato.
E poi una seconda convinta che ci fu una decadenza e una costante corruzione del cristianesimo, a partire dall’Antichità e fino alla Riforma protestante del secolo XVI.
Di questo contrasto si tratterà nel Convegno Internazionale di Studi “Inchiesta sulla storia dei primi secoli della Chiesa”, organizzato dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche in collaborazione con l’Université Catholique de Lyon, che si svolge in Vaticano, presso l’Istituto Maria Santissima Bambina, dal 27 al 29 ottobre 2021.
Padre Bernard Ardura, O. Praem, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, presentando alla stampa l’evento ha spiegato come in sostanza si sia creato l’atteggiamento del protestantesimo che rifiuta la vita della Chiesa da dopo il Concilio di Calcedonia nel 451.
In ambito luterano, ha detto Ardura “gli autori descrivono la storia della Chiesa come una decadenza, ma in ogni secolo sono rimasti nuclei di cristiani fedeli alla parola di Dio, che formano come un ponte verso la Riforma del XVI secolo. Mentre Eusebio si sforzava di provare la successione apostolica dei vescovi, la storiografia protestante produce, nel periodo della Riforma, una lunga serie di opere, per dimostrare che alla successione materiale dei vescovi si contrappone una successione di espressioni della verità, che in ogni epoca è emersa, anche se perseguitata dalla Chiesa ufficiale”.