Roma , lunedì, 25. ottobre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Un’immagine che rimane impressa nel cuore. Una famosa istantanea in bianco e nero - che fa il giro del web - ritrae due sacerdoti in una lunga talare, quasi di spalle.
I due ministri di Dio sono rivolti verso un giovane mutilato seduto dietro un banco di scuola. La foto è stata scattata a Roma, nel 1954, al Collegio Santa Maria della Pace, a Roma. I due sacerdoti sono: il futuro Papa Paolo VI, all’epoca della foto Monsignor Giovan Battista Montini e Don Carlo Gnocchi, nomi che rimarranno nella storia della Chiesa degli ultimi sessant’anni.
La loro è la storia di un’ amicizia dal sapore di altri, antichi tempi: è carico di emozioni, l’epistolario intercorso fra i due. Il rapporto che li lega è profondo: gli incontri tra l’ indimenticabile “papà dei mutilatini” e il futuro Papa Paolo VI sono cadenzati non solo dalle ore passate a dialogare sui libri di storia, di letteratura, di poesia, ma anche - e soprattutto - dalle riflessioni sul come vivere la trincea della vita alla luce del Vangelo.
Montini diverrà convinto sostenitore delle opere di Don Carlo. Lo appoggerà e lo incoraggerà in ogni sua iniziativa. Per Don Gnocchi l’amico Montini era un punto di riferimento, un interlocutore perfetto e un fratello con cui confidarsi sull’opera che Dio gli aveva affidato. Nel suo testamento, Don Gnocchi scriverà: “Mi sia concesso esprimere a S.E. Montini l’omaggio della mia profonda gratitudine”.
Partiamo da una delle ultime lettere, forse la più emozionante, scritta da Don Carlo negli ultimi mesi della sua vita terrena quasi a voler salutare il caro amico. La sua salute ormai è peggiorata, da tempo. Dal suo letto scriverà queste righe colme di sofferenza e preoccupazione per i propri figli "adottivi":