Roma , sabato, 23. ottobre, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Domenica scorsa l’apertura, in tutte le diocesi, del cammino sinodale. Da giovedì e fino a domani a Taranto delegati da tutte le diocesi italiane, accompagnati da 80 vescovi, per la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Una settimana preparata nelle comunità ecclesiali che in questi mesi hanno riflettuto a livello locale, a partire da un Documento comune. Nell’introdurre i lavori (ai delegati anche un messaggio ed un video di papa Francesco e un messaggio del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella) il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, si è rivolto ai giovani invitandoli ad essere i “nuovi protagonisti” del “cambiamento d’epoca” che stiamo vivendo. Giovani che non devono farsi “abbagliare dai nuovi demagoghi”: “l’epoca dei pifferai magici è passata e non deve tornare più”.
Oggi il card. Bassetti, l’arcivescovo Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, e Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, pianteranno simbolicamente uno dei 25 platani che andranno a costituire l’area verde del rione Salinella, a Taranto. Oltre a riqualificare l’intero spazio, gli imponenti alberi – che riescono ad offrire un effetto decorativo garantendo al contempo un larghissimo assorbimento di anidride carbonica – avranno un profondo significato: alcuni di essi, infatti, ricorderanno le piccole vittime innocenti della contaminazione dell’aria e dell’acqua, il cui sacrificio diventa monito perché si assumano impegni politici e nuovi stili di vita, spiega la Cei aggiungendo che altri platani saranno piantati in zona Lama-Tramontone, nella periferia orientale della città, per ribadire l’interesse della Chiesa per tutti gli uomini, specialmente quelli più dimenticati, affinché nessuno viva l’esperienza dell’esclusione.
Giornate quindi con uno sguardo su problematiche che riguardano il nostro Paese ma non solo. E’ questo è anche significativo alla vigilia della Giornata Mondiale Missionaria che si celebrerà domani. In ogni diocesi questa sera veglie di preghiera presiedute da diversi vescovi: Milano, Benevento, Padova, etc. e l’invio di nuovi missionari. A Novara la toccante testimonianza di sr. Shahnaz Bhatti durante la veglia presieduta dal vescovo Franco Giulio Brambilla. Religiosa della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, la religiosa è originaria del Pakistan. E’ stata missionaria in Afghanistan sino allo scorso agosto, quando, scortata dall’Esercito Italiano, è riuscita a lasciare il Paese, a seguito dell’entrata a Kabul dei Talebani. La suora era nella capitale nell’ambito del progetto “Pro bambini di Kabul”, nato nel 2001 per volere di Papa Giovanni Paolo II e portato avanti, attraverso l’Usmi (Unione Superiori Maggiori d’Italia), insieme ad altre suore.
La comunità gestiva nella capitale afghana una scuola per bambini con ritardo mentale e con la sindrome di Down dai 6 ai 10 anni. Ai responsabili politici dei paesi occidentali più coinvolti in Afghanistan la religiosa chiede “di aiutare questo paese a conseguire la vera libertà”: “possiamo - ha detto parlando con Aiuto alla Chiesa che Soffre - aiutare gli afghani a essere persone libere attraverso la formazione culturale e civile, facilitando l’accoglienza quando decidono di lasciare il paese ma anche, quando le autorità lo consentiranno, stando con loro. Io sarei la prima a ripartire”. “Gli Apostoli, ricordandosi delle parole che Gesù aveva loro rivolto prima di inviarli per la missione, compresero che quella ricchezza dell’essere stati con Lui non potevano tenersela per sé, ma dovevano ‘annunciarla dalle terrazze’!
Bellissima questa immagine che, come ricordate, soprattutto nei difficili e drammatici mesi di marzo-giugno 2020, ci ha visti cantare, parlare, pregare, suonare e raccontare la speranza di tornare ad incontrarci e riabbracciarci proprio dai nostri balconi e dalle nostre terrazze”, ha scritto Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, in un messaggio con l’invito a “riscoprire la bellezza della testimonianza cristiana a partire dal contatto, personale e comunitario, con la Parola e con l’Eucaristia (soprattutto quella della domenica, il Giorno del Signore!), dagli incontri di catechesi e di formazione, per essere – oggi in particolare – portatori di speranza e profeti di un mondo altro e possibile”.