Padova , venerdì, 22. ottobre, 2021 18:00 (ACI Stampa).
Un Medioevo grandioso come un affresco di forza primordiale: poco a che fare con l’immagine che abbiamo del “nostro” medioevo, con le sue città e comuni, le grandi cattedrali, le prime grandi opere d’arte che sono la premonizione, il primo bagliore della straordinaria luce emanata dal Rinascimento.
Il Medioevo a cui facciamo riferimento è quello del grande Nord, gli quello scandinavo. Grandi spazi selvaggi, una natura che si presenta come segno del Mistero, dalla forza sconvolgente. E una moltitudine di guerrieri, di contadini, di donne e di uomini generosi, peccatori, indimenticabili in ogni caso. Questo è il mondo ri-creato da Sigrid Undset, la scrittrice norvegese premio Nobel per la letteratura. Il mondo dei suoi grandi romanzi storici di molti racconti, un mondo che allarga i suoi confini a dismisura. La Undset e i suoi libri sono stati a lungo dimenticati, del tutto colpevolmente.
Nella benemerita collana I libri dello spirito cristiano della gloriosa Bur, collana voluta e diretta da don Luigi Giussani, la Undset vi figurava con il suo capolavoro “Kristin figlia di Lavrans”. Grazie a questa pubblicazione è riuscita ad avvincere centinaia di adolescenti e giovani che hanno amato, pianto, combattuto, odiato, creduto attraverso Kristin e la sua vita turbinosa, che si sono sentiti in compagnia con questi personaggi, fino a sentirli quasi amici e confidenti. Poi, però, tutto questo sembrò passare appunto nel dimenticatoio. Ora la casa editrice Utopia sta riproponendo alcune sue opere e la speranza è che la Undset torni, poco a poco, ad occupare il posto che merita.
La scrittrice nasce nel 1882 e cresce a Oslo, una città, anche se isolata dal circuito delle grandi capitali internazionali, comunque di fermenti e di stimoli.
Una serie di vicissitudini familiari, tra cui la morte prematura del padre, non le consente una formazione scolastica regolare. Inizia a scrivere molto presto e riesce a diventare, ancora giovane, una delle voci più autorevoli della letteratura norvegese ed europea. Si dedica ai romanzi storici, saghe e agiografie, spesso di ambientazione medievale. Nelle sue opere si rispecchia la sua profonda libertà intellettuale e spirituale, una generosità che segna tutta la sua esistenza, vissuta spesso controcorrente, come nella conversione al cattolicesimo, che le attira pesanti critiche, e nella resistenza antinazista, che le costa la vita di un figlio e la fuga dalla patria norvegese. Ma più di ogni cosa, per lei, è importante la coerenza interiore, la ricerca della verità e del compimento di se’, la tensione all’infinito.