Città del Vaticano , domenica, 25. ottobre, 2015 10:40 (ACI Stampa).
Ci sono due tentazioni per chi segue Gesù: “di fronte ai continui problemi, meglio andare avanti, senza lasciarci disturbare” e poi c’è il rischio “di cadere in una “fede da tabella”. Possiamo camminare con il popolo di Dio, ma abbiamo già la nostra tabella di marcia”.
Papa Francesco lo ha ricordato nella omelia della messa conclusiva del Sinodo che ha avuto come tema la famiglia. Ieri sera è stato pubblicato il documento con le proposte per il Papa, lo stesso Francesco ha pronunciato un discorso sul metodo più che sul merito, e oggi nel commento alle letture domenicali dice: “le Letture di questa domenica ci presentano la compassione di Dio, la sua paternità, che si rivela definitivamente in Gesù.”
Non affronta alcun tema familiare il Papa, ma piuttosto si concentra sul "metodo" con cui Gesù incontra il cieco Bartimeo, colui che grida: "abbi pietà di me".
Commentando il Vangelo il Papa parla del comportamento di Gesù: “Nonostante abbia appena iniziato il cammino più importante, quello verso Gerusalemme, si ferma ancora per rispondere al grido di Bartimeo. Si lascia toccare dalla sua richiesta, si fa coinvolgere dalla sua situazione. Non si accontenta di fargli l’elemosina, ma vuole incontrarlo di persona.”
E ci sono due parole che il Papa commenta: Coraggio, alzati. “A questo - dice il Papa- sono chiamati i discepoli di Gesù, anche oggi, specialmente oggi: a porre l’uomo a contatto con la Misericordia compassionevole che salva.”