Roma , mercoledì, 13. ottobre, 2021 13:00 (ACI Stampa).
Sabato 23 ottobre alle ore 17.00 presso la Casa Generalizia delle Suore Carmelitane Teresiane a Roma avverrà l’inaugurazione dell’installazione dell’opera di Paola de Gregorio, il bassorilievo in pietra “Ritratto di Edith Stein”.
La figura di Edith, il cui corpo è “forte ma al tempo stesso morbidamente umano”, come spiega l'artista, si staglia, ritta e verticale, in un campo di fasce orizzontali che, sovrapposte le une sulle altre, evidenziano la verticalità propria degli esseri umani ed insieme evocano i gradini, le vicissitudini, i passi che Edith Stein ha voluto fare per elevarsi a Dio, per suggerire all’osservatore un percorso visivo dal basso verso l’alto, quale l’artista ha compiuto sulle orme della martire, seguendola nel suo cammino di ricerca dalla terra al cielo in una sorta di empatia, tanto cara alla sua filosofia.
Ogni particolare dell’opera è studiato accuratamente ed è ricco di profondi significati, come ad esempio la croce che l’artista Paola de Gregorio così motiva: “Per tendere all’unione con Dio, per ogni cristiano è necessario accettare la propria croce, viverci in simbiosi, non tanto accanto ad essa, ma con essa incorporati".
Tutto questo è particolarmente valido nel caso di Edith Stein. Per lei la Croce va vissuta globalmente. E la sua personale Croce ci parla di accaniti studi filosofici, innovativi per una donna di allora, e perciò più difficili; ci ricorda il suo sofferto passaggio dall’ebraismo al cattolicesimo, la sua successiva determinazione di entrare, lei ebrea, addirittura nel Carmelo…
Ma soprattutto la sua Croce ci parla del suo internamento ad Auschwitz, della sua scelta di condividere la sorte atroce delle sue sorelle ebree: ci parla del suo martirio. Tutto questo accade all’interno della croce. Perciò anche in questo mio ultimo lavoro la croce risulta concava: è il luogo da cui partire per volare verso l’Eternità.