Città del Vaticano , mercoledì, 13. ottobre, 2021 9:21 (ACI Stampa).
“Nella chiamata alla libertà scopriamo il vero senso dell’inculturazione del Vangelo: essere capaci di annunciare la Buona Notizia di Cristo Salvatore rispettando ciò che di buono e di vero esiste nelle culture”. Papa Francesco lo ha detto nella catechesi di oggi all’ udienza generale che da qualche tempo è dedicato alla Lettera ai Galati di San Paolo.
Il Papa parla poi dei “detrattori di San Paolo” che il Papa chiama “fondamentalisti” che criticano Paolo “sostenendo che egli avesse preso questa posizione per opportunismo pastorale, cioè per “piacere a tutti””, e dice che attaccavano Paolo per la novità del Vangelo “lo stesso discorso che si ripete anche oggi”.
E il Papa dice che Paolo risponde con “parresia” e cita Paolo “«È forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!»”. Il Papa mette in guarda dalla fede che è “far finta che” della “mondanità”.
La vera libertà cristiana, spiega il Papa è quella “ottenuta con il battesimo, infatti, ci permette di acquisire la piena dignità di figli di Dio, così che, mentre rimaniamo ben innestati nelle nostre radici culturali, al tempo stesso ci apriamo all’universalismo della fede che entra in ogni cultura, ne riconosce i germi di verità presenti e li sviluppa portando a pienezza il bene contenuto in esse”.
Poi ricorda che sono stati compiuti errori sono stati compiuti nella storia dell’evangelizzazione, perché l’uniformità non è cristiana, l’unità si ma non la uniformità, dice il Papa.