Parigi , mercoledì, 13. ottobre, 2021 18:00 (ACI Stampa).
Alla fine, l’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort di Reims, presidente della Conferenza Episcopale Francese, è dovuto persino andare a parlare con il ministro dell’Interno Gerald Darmanin, per chiarire la sua posizione riguardo il segreto della confessione e poi dichiarare, ancora una volta, la sua vergogna per lo scandalo degli abusi. Addirittura, nel sito della Conferenza Episcopale Francese si legge che la risposta del presidente dei vescovi è stata “goffa”, mentre l’opinione pubblica sembra ancora sgomenta dalle cifre degli abusi pubblicai dal rapporto CIASE la scorsa settimana.
Funziona così: ogni volta che viene presentato un rapporto sugli abusi da parte della Chiesa, a questo viene allegato una serie di suggerimenti, e tra questi, nella maggior parte dei casi, anche la possibilità di accontonare il segreto della confessione, almeno per i casi di abuso. Vale a dire: se un prete in confessionale si sente raccontare di un abuso su minore, deve rispondere prima alla legge civile, che obbliga a riportare, e solo dopo alla legge divina.
È una situazione talmente diffusa che la Penitenzieria Apostolica, nel 2019 aveva dovuto diramare una “Nota sull’importanza del foro interno” di fronte ai casi, sempre più diffusi, di pressione sulla Chiesa per abolire il segreto della confessione. In Australia, addirittura, ci sono stati le cui leggi già, di fatto, violano il segreto della confessione.
Tutto nasce dalla pubblicazione del rapporto CIASE. Il rapporto, chiesto dalla stessa Conferenza Episcopale Francese, ha messo in campo una ventina di esperti in diversi temi, guidati dal vicepresidente onorario del Consiglio di Stato Jean-Marc Sauvé. Dopo tre anni di lavoro, ha prodotto un rapporto di 485 pagine, con 2000 pagine di allegati e 45 raccomandazioni, in cui si sosteneva che tra il 1950 e il 2020 almeno 216 mila minori sarebbero stati vittime di abusi sessuali da parte di 2900 – 3200 membri del clero in Francia (vale a dire tra il 2,5 e il 2,8 per cento del totale del clero in Francia). Se si considerano anche i laici, le vittime sono 330 mila, ovvero il 4 per cento degli abusi sessuali commessi nello stesso periodo in tutta la Francia.
I numeri vanno anche letti bene. Le 216 mila vittime sono ottenute sulla base di un saggio online dell’IFOP, commissionato dall’Istituto Nazionale di Salute e Ricerca Medica su un campione rappresentativo di 243.601 persone, e sono 28.010 persone hanno risposto completamente. Di queste, solo l’1,2 per cento ha sostenuto di aver subito abusi.