Roma , martedì, 12. ottobre, 2021 14:00 (ACI Stampa).
"Un Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e a tutti gli operatori pastorali" e una "Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà" sono i due testi approvati dal Consiglio Episcopale Permanente e disponibili da oggi sul sito del Cammino sinodale: www.camminosinodale.net. A spiegare come procederà questo "cammino sinodale in Italia" è un comunicato ufficiale della CEI, molto dettagliato, che aiuta i fedeli italiani ad inserirsi nel processo sinodale anche grazie ad un crono-programma che si distende per l’intero quinquennio 2021-2025, con tutte le tappe del Cammino sinodale.
Si inizierà con il biennio dell’ascolto (2021-2023), ovvero con una fase narrativa che raccoglierà in un primo anno i racconti, i desideri, le sofferenze e le risorse di tutti coloro che vorranno intervenire; nell’anno seguente invece ci si concentrerà su alcune priorità pastorali.ù
Seguirà una fase sapienziale, nella quale l’intero Popolo di Dio, con il supporto dei teologi e dei pastori, leggerà in profondità quanto emerso nelle consultazioni capillari (2023-24). Un momento assembleare nel 2025, da definire, cercherà di assumere alcuni orientamenti profetici e coraggiosi, da riconsegnare alle Chiese nella seconda metà del decennio.
"Per questo i Vescovi italiani, su impulso di Papa Francesco, hanno deciso, anziché redigere gli orientamenti pastorali da studiare e tradurre in pratica nelle comunità cristiane, di affidarne la costruzione all’intero popolo di Dio (del quale fa parte anche il magistero), mantenendo al centro del decennio – in corrispondenza del Giubileo del 2025 – la convocazione nazionale, nella modalità che si chiarirà strada facendo", si legge nel Messaggio.
"Le nostre Chiese in Italia – spiegano i Vescovi nel Messaggio, il primo testo approvato - sono coinvolte nel cambiamento epocale; allora non bastano alcuni ritocchi marginali per mettersi in ascolto di ciò che, gemendo, lo Spirito dice alle Chiese. Siamo dentro le doglie del parto. È tempo di sottoporre con decisione al discernimento comunitario l’assetto della nostra pastorale, lasciando da parte le tentazioni conservative e restauratrici e, nello spirito della viva tradizione ecclesiale, tutt’altra cosa dagli allestimenti museali, affrontare con decisione il tema della riforma, cioè del recupero di una forma più evangelica; se la riforma è compito continuo della Chiesa (“semper purificanda”: Lumen Gentium 8), diventa compito strutturale, come insegna la storia, ad ogni mutamento d’epoca".